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Prosegue la rassegna “I Teatri di Pietra”, la manifestazione, che da oltre due decenni porta lo spettacolo dal vivo nei più bei siti archeologici e monumentali del nostro Paese. Questa volta l’evento fa tappa a Montevago, in provincia di Agrigento, tra i ruderi del terremoto, che nel 1968 devastò la Valle del Belìce, segnando per sempre la sua storia.

Per l’occasione sarà messo in scena lo spettacolo dal vivo “Memoria Futura”, che prenderà vita giovedì 14 settembre, alle ore 21, tra le rovine dell’antica cattedrale, un’opera senza precedenti, unica e originale, frutto dell’impegno dell’amministrazione comunale nel ricostruire l’identità cancellata dal terremoto e negata da una ricostruzione interminabile.

L’evento presso la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo a Montevago è solo il primo di una lunga serie di progetti nel campo delle arti performative e delle arti visive, che saranno realizzati a partire dal prossimo anno, nell’ambito della manifestazione.

Locandina "I Teatri di Pietra" a Montevago

Locandina “I Teatri di Pietra” a Montevago

Attraverso il Teatro la Chiesa Madre rinasce a nuova vita

Il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo ha espresso il suo entusiasmo per l’inclusione di Montevago nella celebre vetrina dei Teatri di Pietra: “È con grande piacere che entriamo a far parte della prestigiosa rassegna nazionale dei Teatri di Pietra che da più di venti anni, con la direzione artistica del maestro Aurelio Gatti, pone al centro la valorizzazione dei siti archeologici e monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo”.

Una collaborazione importante il cui obiettivo è quello di “valorizzare la vecchia chiesa Madre – rinata a nuova vita dopo un primo importante intervento di riqualificazione che l’ha resa fruibile al pubblico – attraverso il teatro, la musica, la danza, l’arte”.

Il sindaco ha poi rivolto i più sentiti ringraziamenti al direttore artistico per il pregevole lavoro svolto: “Ringrazio il maestro Gatti per aver colto appieno il significato e il valore del nostro progetto di recupero della memoria e per aver messo a disposizione la sua competenza, la sua esperienza, la sua sensibilità artistica per valorizzare il percorso che abbiamo intrapreso”.

A questa iniziativa hanno aderito diversi artisti di rilievo, tra cui spiccano Sergio Vespertino, Giuseppe Milici accompagnato da Antonio Zarcone al pianoforte, Paola Saribas, Lucia Cinquegrana ed Elisa Carta Carosi.

Il progetto, ideato dalla Rete dei Teatri di Pietra, è sostenuto da Agricantus Soc. Coop. Culturale Sociale, Ass.ne Culturale Estreusa e Mda Produzioni.

Il direttore artistico Aurelio Gatti e il sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo di fronte alle rovine del sisma

“I Teatri di Pietra sono la valorizzazione, attraverso lo spettacolo dal vivo, di ogni istanza che esprime un’autentica volontà di riconnettersi alle proprie origini, al proprio territorio, al significato di comunità”, ha commentato Aurelio Gatti responsabile dei Teatri di Pietra.

Cinquantacinque anni dopo il terremoto del Belìce, le rovine architettoniche della vecchia cattedrale di Montevago affermano così la presenza del passato nel presente. Questi ruderi non sono solo un paesaggio, ma un’identità, uno spazio relazionale e storico per una comunità e un territorio che rivendicano un futuro e una prospettiva.

Un futuro che passa dal teatro, dalla musica e dalla danza attraverso cui le rovine della Chiesa Madre di Montevago possono prendere nuovamente vita, in modo da non restare, come diceva il noto antropologo Marc Augé, un semplice “non-luogo”, un paesaggio transitorio limitato alla curiosità e ridotto a una semplice attrazione turistica.

Sarà, invece, proprio il Teatro, a suggerire che il cambiamento – reale o simbolico – passa attraverso lo stupore e la meraviglia di riconoscersi, insieme, nel luogo della Comunità e della Memoria.