Uno sciame sismico ha interessato il Mar Tirreno meridionale, con epicentro tra le isole di Alicudi e Filicudi. La scossa più forte, di magnitudo 4.8, è stata registrata alle 16:19 del 7 febbraio, a una profondità di 17 km. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il terremoto è stato seguito da almeno nove repliche, con magnitudo compresa tra 2.2 e 3.4.
L’epicentro si trova a circa 50 km dalla costa settentrionale della Sicilia, in una zona nota per la sua attività sismica. Questa fascia orientata in senso est-ovest è già stata interessata in passato da terremoti di magnitudo elevata, come quello che colpì il largo di Palermo nel settembre 2002.
Nessun danno alle strutture e alla popolazione
Secondo le autorità locali, al momento non si segnalano danni gravi a persone o edifici. Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha dichiarato: “C’è stata un po’ di paura, ma non risultano danni particolarmente allarmanti. Ad Alicudi si è verificata la caduta di qualche piccolo detrito, ma non ci sono situazioni critiche. Domani i Vigili del Fuoco effettueranno ulteriori verifiche”.
Anche il parroco di Lipari, don Giuseppe Mirabito, ha riferito che “le chiese non hanno subito danni. Io personalmente non ho avvertito il terremoto, ma alcune persone sì. La scossa è stata breve e molti non se ne sono accorti”.
Dal fronte sanitario, il presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore, ha confermato che “da una prima verifica interna non risultano feriti, né danni alle strutture sanitarie delle isole Eolie e delle aree del messinese colpite dallo sciame sismico. Tuttavia, l’attenzione della rete ospedaliera resta massima“.
Monitoraggio costante e interventi della Regione Siciliana
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha assicurato che “la Regione segue con attenzione l’evolversi della situazione. Sono in costante contatto con il capo della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina, che a sua volta è in raccordo con il sindaco di Lipari, il prefetto di Messina e l’INGV per un rapido monitoraggio dei danni”.
Schifani ha sottolineato che “al momento non sono stati segnalati danni strutturali rilevanti, ma la Regione è pronta a intervenire con tutti i mezzi a disposizione per garantire la sicurezza delle comunità coinvolte“.
Un’area sismica da monitorare
L’arcipelago delle Eolie si trova in una zona geologicamente attiva, caratterizzata da un’intensa attività sismica e vulcanica. L’INGV continuerà a monitorare l’evoluzione dello sciame sismico per individuare eventuali sviluppi.
Nel frattempo, le autorità locali invitano la popolazione alla calma e a seguire le indicazioni della Protezione Civile. I cittadini sono incoraggiati a segnalare eventuali danni alle amministrazioni comunali e a prestare attenzione alle comunicazioni ufficiali.