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La vicenda di Tiziana Cantone continua a inanellare colpi di scena. Scrivendo ai giudici del tribunale civile di Napoli Nord in merito alla vicenda processuale, Facebook Ireland ha fatto sapere di non essere tecnicamente nelle condizioni di esaminare, per poi rimuoverli tempestivamente, eventuali post riferiti specificamente a Tiziana.

La società ha presentato ricorso contro l’ordinanza emessa lo scorso 5 settembre dal giudice che imponeva "l’immediata cessazione e rimozione di ogni post o pubblicazione contenente immagini o apprezzamenti" riferiti alla 31enne suicida. In soldoni, dunque, Facebook non assicura la rimozione definitiva delle immagini che hanno tormentato Tiziana: "Facebook Ireland non era tenuta a rimuovere l’accesso ai contenuti senza che prima vi fosse un ordine in tal senso emesso dalle autorità competenti, ai sensi dell’art. 16 del decreto E-Commerce".

Il social network per antonomasia, in buona sostanza, si difende insistendo sul fatto che non compete in prima persona a Facebook vigilare su ciò che gli utenti pubblicano: "Sebbene Facebook Ireland, infatti, comprenda bene le ragioni che hanno spinto la ricorrente alla proposizione del ricorso introduttivo, non può che attenersi al regime di responsabilità limitata previsto per gli hosting provider. Regime che tutela non solo Facebook Ireland, ma anche la libertà di espressione dei propri utenti".