Nella tradizione dolciaria della Sicilia, merita ampio spazio anche il torrone. Ebbene sì. In particolare, oggi vogliamo portarvi nella parte centrale dell’isola, per scoprire storia e ricetta del torrone di Caltanissetta.
Non è un caso se in Sicilia si fa un torrone buonissimo: nella parte centrale dell’isola, infatti, l’entroterra è ricco di mandorleti e pistacchieti, che regalano ingredienti straordinari. Facciamo tappa a Caltanissetta, per scoprire una dolcissima tradizione di antica data.
Nella seconda metà dell’Ottocento, Caltanissetta era la “città del torrone”. Vi erano, infatti, ben 8 torronifici, specializzati nella produzione di turruni artigianale, sia a pasta dura che friabile o bloc. Una delizia a base di mandorle, pistacchi, miele, albume e zucchero.
Questo antico sapere è stato tramandato dai maestri turrunari. Si mescolano gli ingredienti in una caldaia dal fondo di rame e, nella fase finale di cottura, si aggiungono mandorle e pistacchi siciliano. L’impasto, al termine, è steso su telai dalla forma rettangolare e lavorato con mattarelli di legno. A questo punto di distribuisce altro pistacchio sulla superficie dei blocchi.
I telai con il torrone si mettono sotto una pressa che ne uniforma la superficie e fissa meglio il pistacchio sulla superficie esterna. Quando si raffredda, si estrae dai telai e si taglia in pezzature di diverso peso.
Nel 1884 il torrone di Caltanissetta di Salvatore Amico vince il primo posto all’Esposizione Generale Italiana di Torino nella categoria “Torroni e panforte“, sbaragliando la concorrenza di Lombardia, Toscana e Campania. Altri due nisseni, Luigi Giannone e Giuseppe Infantolino, ottengono la menzione d’oro. Ora che ne conosciamo la storia, scopriamo insieme come preparare il delizioso torrone tipico di Caltanissetta.
Ingredienti
Procedimento
Foto di OppidumNissenae – Own work, CC BY-SA 4.0.