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Tromba d’aria a Pantelleria: la Sicilia abbraccia la sua Perla Nera nel giorno più triste

La Perla Nera si rialza dopo il tornado.

  • Tromba d’aria a Pantelleria, il bilancio è di 2 morti e 9 feriti.
  • Sull’isola si contano i danni e al momento, per fortuna, si escludono eventuali dispersi.
  • L’evento nella contrada di Campobello.

La Sicilia si stringe intorno all’isola di Pantelleria, dopo la terribile tromba d’aria che ha portato distruzione e morte nella giornata di venerdì 10 settembre. Si contano i danni e si escludono i dispersi, ma il bilancio è pesante: due i morti, nove i feriti. Il disastro è avvenuto nella zona di Campobello: un evento improvviso e devastante, che ha profondamente sconvolto l’isoletta siciliana, un vero e proprio paradiso naturalistico. Le due vittime sono il vigile Giovanni Errera, di 47 anni, e Francesco Valenza, 86 anni, un pensionato. Viaggiavano entrambi lungo la strada costiera di contrada Campobello. Proclamate giornate di lutto cittadino, proprio per onorare la memoria delle due persone scomparse. Danneggiati alcuni dammusi, le tipiche abitazioni che costituiscono un elemento iconico del paesaggio.

Tromba d’aria a Pantelleria: l’isola a lutto

La notizia della tromba d’aria a Pantelleria ha profondamente sconvolto l’intera regione, ma anche l’Italia. Sono arrivati tantissimi messaggi di solidarietà e cordoglio. «Esprimiamo a nome di tutto il consiglio comunale – ha detto il presidente del consiglio comunale Erik Vallini – il più profondo dolore per questa assurda tragedia che ha colpito la nostra comunità. Ci stringiamo con un grande abbraccio alle famiglie e a coloro che in questo momento sono in un letto d’ospedale. Un sincero ringraziamento a tutti coloro che in queste ore si sono prodigati a prestare i soccorsi».

Il sindaco, Vincenzo Campo, ha aggiunto: «Difficile accettare una cosa del genere. Il dolore è lacerante perché ognuno di noi poteva essere lì in quel drammatico momento». «Stiamo vicini più possibile alle famiglie colpite da questo grave lutto – ha detto inoltre -. Credo che siano stati momenti tra i più tristi che io possa ricordarmi. Vicinanza a chi ha rischiato la vita e sta curando le ferite fisiche e psicologiche. Grazie di vero cuore a tutti i soccorritori che senza lesinare impegno erano li’ a tirare su i cocci di una giornata terribile». Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, si è recato a Pantelleria, assieme al vicepresidente Gaetano Armao, all’assessore alla Salute Ruggero Razza e al capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Dopo aver sorvolato in elicottero i luoghi colpiti dalla tromba d’aria, il governatore ha effettuato un sopralluogo nella zona in cui sono stati ritrovati i corpi delle due vittime.

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Come un piccolo tornado, ma di origine diversa

Si cerca, adesso, di comprendere meglio le dinamiche di questa tragedia. Il climatologo dell’Enea Gianmaria Sannino ha spiegato alla Rai: «La tromba d’aria a Pantelleria è stata di una violenza mai registrata sull’isola prima d’ora. Dai danni provocati non posso escludere che la forza del vento sia stata di oltre 100 km orari. Una sorta di piccolo tornado, anche se l’origine è diversa». Le trombe d’aria sono eventi che si formano in mare, a causa della differenza di temperatura tra atmosfera e acqua. Si sviluppano velocemente e durano pochi minuti. Sono impossibili da prevedere e, in molti casi, non ci accorgiamo della loro presenza, poiché si verificano in mare aperto. Arrivano sulla terra in modo molto violento: una delle due vittime, Giovanni Errera, è stato scaraventato fuori dall’abitacolo del suo fuoristrada del peso di oltre due tonnellate. Foto: Sicilia! – Licenza.

Redazione