Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

01Dopo i giochi che imitano la pasticceria, le app che aiutano a fare la dieta e i talent show che consigliano le ricette più squisite, da gennaio l’estero potrebbe finalmente sapere come si cuoce la pasta: grazie ad un kit.

Sarà presente sul mercato canadese e su quello giapponese, il kit del ‘cuoco provetto’ di Gift’s House, che si propone di offrire ad ogni straniero la possibilità di creare e dare vita ad un piatto tipico della tradizione culinaria italiana.

Oltre ai tempi di cottura, il vero problema per gli stranieri sta nel reperimento della materia prima.
Il kit fai da te dell’azienda toscana, mette appunto tutti gli ingredienti necessari e le istruzioni per ‘assemblarli’ affinché chiunque possa dire di stare mangiando un vero piatto di pasta all’italiana.

La società ha infatti fatto un giro per la Penisola ed è tornata a casa solo dopo aver selezionato alcuni dei produttori locali più significativi, in modo da offrire agli stranieri di Canada e Giappone, ben otto ricette tipiche del nostro Paese: si va dai semplici ma gustosi spaghetti al pomodoro, fino ad arrivare ai sapori e agli odori più raffinati ed elaborati dei tagliolini con tartufo; passando per i tortellini alla bolognese della tradizione, fino alle orecchiette pugliesi e ai malloreddus al ragù.

In una confezione da 20 euro, “Lo cuoco” dà la possibilità agli stranieri di cucinare a casa propria un ottimo piatto di pasta, potendo finalmente utilizzare ingredienti genuini, veri, certificati, poiché raccolti direttamente dal produttore.
Non sono infatti le eccellenze del nostro Paese quelle che normalmente vengono esportate all’estero; le aziende che ‘ce la fanno’ difficilmente sono artigianali, sono più che altro orientate verso produzioni su vasta scala, catene automatizzate: multinazionali insomma, imprese della grande distribuzione organizzata.

E laddove non arriva la tipicità del territorio, ci pensano i produttori all’estero; ovvero aziende che acquistano materia prima di scarsa qualità in Patria e che rielaborano con packaging dagli improbabili quanto altisonanti nomi italianeggianti.

In un kit di “Lo cuoco”, oltre alla ricetta spiegata in ben 11 lingue, ai tempi e alle modalità di cottura, saranno dunque presenti tutti gli ingredienti autentici della tradizione gastronomica italiana: il sale marino di Sicilia, il nostro olio extravergine d’oliva, verdure fresche disidratate e pomodoro, anch’esso disidratato; i funghi porcini per le penne saranno invece liofilizzati, stesso discorso per il tartufo, così da facilitarne il trasporto senza che a risentirne siano il sapore e il gusto.

Infine la pasta, fatta solo di grano duro trafilata a bronzo ed essiccata per 64 ore: si potrà scegliere tra diversi formati e gli spaghetti in versione ‘straniera’, ovvero più corti di 5 centimetri, così da facilitarne l’utilizzo e soprattutto la degustazione anche a chi non ci è abituato.

All’iniziativa ha partecipato anche Fedagri, il consorzio delle cooperative agricole ed alimentari, «perché unisce alla qualità del made in Italy anche il trasferimento di quel know how, patrimonio della nostra tradizione culinaria che molti stranieri ignorano totalmente», così ha commentato l’iniziativa del ‘pacco regalo’ il presidente, Giorgio Mercuri.

Autore | Enrica Bartalotta