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  • Uomo dell’Etna, un mistero siciliano mai risolto.
  • Alle pendici del vulcano sono stati trovati per caso i resti di un uomo.
  • Sarebbe entrato in una grotta lavica volontariamente, oltre 40 anni fa, senza più uscirne.

Di chi sono quei resti trovati in una grotta lavica? Una normale esercitazione del Soccorso Alpino dei Finanzieri ha riportato alla luce, nel mese di novembre del 2021, i resti di un uomo. Lo hanno soprannominato Uomo dell’Etna, ma tutto intorno a lui è avvolto dal mistero: ecco perché.

I soccorritori si sono imbattuti in ciò che resta di un uomo dell’apparente età di 50 anni. Sarebbe entrato nella grotta volontariamente, oltre 40 anni fai, senza più uscirne. Il punto, però, è che nessuno ne ha mai denunciato la scomparsa: dai dati delle forze dell’ordine non risultano segnalazioni sulla sparizione di un uomo nel territorio con simili caratteristiche.

La vicenda, che potrebbe benissimo essere uscita da un romanzo, ha incuriosito anche i britannici del Guardian, che gli hanno dedicato un approfondimento. Ma cerchiamo di capire di più: chi è l’Uomo dell’Etna e cosa gli è accaduto.

Uomo dell’Etna chi è e cosa gli è successo

Secondo quanto è emerso, l’uomo sarebbe morto tra gli anni Settanta e l’inizio degli anni Novanta. Avrebbe avuto almeno 50 anni, sarebbe stato alto 1,70 circa e avrebbe avuto anche malformazioni al naso e alla bocca. Una possibile chiave per risolvere il mistero potrebbe trovarsi nei suoi vestiti.

Indossava pantaloni scuri, un maglione di lana, una camicia a righe e una cravatta nera. Accanto ai resti sono c’erano un cappello di lana con pompon e un impermeabile di colore verde scuro. Trovate anche alcune monete (ovviamente lire), un orologio Omega (fermo alle ore 10,55), un pettine con la sua custodia e scarpe Pivetta taglia 41.

Il tenente colonnello Massimiliano Pacetto ha evidenziato alcuni dettagli che accrescono il mistero, paragonandolo a uno dei casi del Commissario Montalbano di Andrea Camilleri. «La zona è molto isolata, ci andiamo periodicamente per fare i nostri allenamenti. È stato grazie al cane da fiuto che sono stati trovati i resti», ha raccontato.

«Non ho mai visto nulla del genere. Al momento tutte le teorie sono valide e nulla viene escluso», ha aggiunto. La grotta è molto difficile da raggiungere e, sia che l’uomo vi sia entrato volontariamente o con la forza, potrebbe non essere stato in grado di fuggire. Non risulta, attualmente, che abbia avuto una morte violenta.

L’Uomo dell’Etna è Mauro De Mauro?

In seguito al ritrovamento dei resti dell’Uomo dell’Etna, la polizia ha ricevuto diverse chiamate, “anche dalla figlia di Mauro De Mauro, giornalista investigativo di 49 anni scomparso a Palermo nel settembre 1970 e il cui corpo non è mai stato ritrovato”, racconta il Guardian.

Franca De Mauro ha contattato la polizia dopo aver letto che i resti avevano malformazioni alla bocca e al naso. Il padre aveva queste caratteristiche, a causa di una ferita riportata durante la seconda guerra mondiale. “Le indagini sulla sua scomparsa hanno seguito diverse piste, una è che De Mauro è stato rapito e ucciso dalla mafia di Cosa Nostra perché conosceva la verità sul presunto assassinio del boss dell’ENI, Enrico Mattei”, si legge sul quotidiano britannico.

«De Mauro è una delle teorie che stiamo esaminando, e anche altre persone che mancano per motivi che potrebbero essere legati alla criminalità. Ma, ripeto, nulla in questa fase è escluso», ha detto ancora Pivetta. Difficile sapere di chi siano quei resti. Quel che è certo, è che sembra davvero uno dei romanzi del nostro amato Andrea Camilleri. Foto: Fred Bigio – Licenza.

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