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La polizia postale e delle comunicazioni di Catania ha arrestato due bulgari, un uomo di 27 anni ed una donna di 26, intenzionati ad applicare ad uno sportello bancomat nel centro città un'apparecchiatura che consente la clonazione delle carte (chiamata "skimmer"). La stessa polizia postale ha dichiarato che i due arrestati potrebbero già aver installato le apparecchiature per la clonazione bancomat in altri sportelli della provincia etnea e che, a tal proposito, sono in corso degli accertamenti.

Come funzionano le apparecchiature per la clonazione bancomat?

L'installazione delle apparecchiature per la clonazione bancomat è una procedura molto veloce, che necessita di una ventina di secondi circa: evidente, quindi, la difficoltà nell'individuazione dei soggetti che intendono delinquere. I due bulgari arrestati a Catania riuscivano ad immagazzinare in una memoria EPROM i dati "rubati" dalle carte di pagamento: tramite una microcamera nascosta (dotata anche di rilevazione dei suoni) veniva anche ottenuto il pin digitato. I dati sottratti venivano quindi impiegati per la creazione di carte clonate, in gradi di essere utilizzate per transazioni illecite. L'operazione della polizia postale di Catania ha riacceso i riflettori su un argomento che è già stato spesso protagonista delle pagine di cronaca.