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I sapori antichi sono sempre i migliori e ve lo dimostrerò con queste ottime Fave secche bollite & Pinzimonio , un ottimo finger food per un aperitivo di grande gusto, vegan, salutare e antico.

 


Oggi vi racconterò la Festa di San Giovanni che si celebra a Castelbuono  , ridente comune medievale, sulle Madonie, 
il 24 Giugno .

 

Mia madre narra  che, in occasione di questa ricorrenza , nelle stradine del paese venivano accesi dei fuochi sui quali venivano messe delle "quarare" (grandi pentole di rame , stagnate all'interno) nelle quali venivano bollite le fave secche che venivano offerte ai passanti (una specie di street food "ante litteram") insieme ad un bicchiere di vino, come rito di ringraziamento per l'avvenuto raccolto.
Durante questa magica notte si ripeteva il rito del cumparatico e delcummaratico
A Castelbuono c'erano tre tipi di "cumparanza": quella di battesimo, di matrimonio e di San Giovanni.
È proprio quest’ultimo il vincolo più sacro che si potesse stringere, il più sentito, indissolubile. 
Tramite una formula si diveniva cumpari (tra uomini) o cummari (tra donne); praticamente era un presentare la propria amicizia, tramite San Giovanni, a Dio stesso, una specie di Sacra unione.
Mia madre mi racconta che, ogni anno, varie ragazze del paese, manifestavano la volontà di diventare sue "cummari", mandandole dei fiori a casa.
Da alcuni anni , la Pro loco di Castelbuono, ha riportato in auge questa bellissima tradizione donando sementi di fave autoctone a piccole aziende locali che le coltivano e, dopo la raccolta primaverile, ne donano una parte , proprio per la Festa.
Anche quest'anno verranno create , nelle vie del Paese, delle "postazioni" con quarare fumanti di fave , dove si potranno trovare anche delle  pergamene per certificare eventuali nascite di “CUMPARI o CUMMARI DI SAN GIOVANNI. 
La manifestazione prevede, anche spettacoli, canti e balli e culminerà con la premiazione della migliore quarara , secondo valutazioni predeterminate, relative all’allestimento, all’ospitalità, alla qualità e gusto dei prodotti offerti alla degustazione.
 
Quindi vi invito tutti a partecipare a questa bellissima e antica festa durante la quale potrete gustare, non solo le fave bollite e del buon vino , ma anche gli speciali menu' elaborati, per l'occasione , dai ristoranti castelbuonesi, che proporranno i ricchissimi  sapori  e profumi madoniti . 
Noi andremo a cenare al "Giardino di Venere" dello Chef Salvatore Baggesi , che vi consiglio vivamente 
 

 

 

Per tutti coloro che mi leggono e che non vivono in Sicilia,  ho pensato di cucinare anch'io le fave bollite che si gustano intinte in un pinzimonio di olio d'oliva, sale e pepe, con un goccino d'aceto. 

Io ho utilizzato le fave  secche BELISARIO   che si trovano nei supermercati e nei negozi bio o macrobiotici e sono  "integrali", ossia con la buccia e secche. 
Si tengono a bagno per una notte (come si fa con i legumi secchi) e poi si lessano in abbondante acqua con una foglia d'alloro, per circa due ore. Il sale si aggiunge a metà cottura. Quando saranno morbide, si scolano e si servono con il pinzimonio .
Si gustano togliendo la capocchia della fava,  e schiacciando la fava, dal basso in modo che esca la polpa morbida e si possa intingere nel pinzimonio.

 

E' un'ottima idea per un aperitivo rustico e originale , accompagnato da un buon rosso, corposo e profumato.

 

Ingredienti per 4 persone:
– 1\2 kg di fave secche non decorticate 
– 1 foglia d'alloro
– sale q.b.

Ingredienti per il pinzimonio:
– 1\2 tazza di olio extravergine d'oliva
– 1\2 cucchiaino di sale
– una macinata di  pepe nero
– 1 cucchiaino d'aceto

Procedimento:
– mettere le fave a mollo per una notte
– aggiungere 1 cucchiaio di sale a metà cottura 
– cuocere in abbondante acqua con una foglia d'alloro sino a che saranno morbide (almeno 2 ore)
– scolarle e servirle fumanti con il saporito pinzimonio