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Caro bollette, in Sicilia chiude uno storico bar di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo. Il Gran Caffè ha pubblicato su Facebook i costi delle proprie bollette, annunciando la chiusura dal 3 ottobre.

Il caro bollette colpisce le attività siciliane

Come si legge su BlogSicilia.it, per il bar si tratta di un salasso di 30mila euro in due mesi. Non sarebbe, però, un addio, ma una sospensione temporanea, nell’attesa che possano migliorare i costi energetici.

“Gentili clienti, purtroppo ci troviamo a dover comunicarvi una decisione che abbiamo sperato fino alla fine di non dovervi mai dare – scrive il titolare del bar – tuttavia, nonostante il nostro impegno e il vostro sostegno quotidiano ci troviamo obbligati a chiudere temporaneamente la nostra attività a causa degli aumenti sulle utenze, che hanno coinvolto tutti i cittadini e tutte le attività del nostro paese. Da lunedì 3 ottobre saremo chiusi”.

Spegneremo le nostre luci per un po’ ma senza dubbio vi assicuriamo che la nostra voglia di crescere, rinnovaci e tornare non ci abbandonerà mai. Ci scusiamo per questa decisione, ma si è dimostrata necessaria, a presto!”, conclude.

Il caro bollette è un argomento delicato che, in questo periodo, riguarda famiglie e attività commerciali. Una tematica che è anche stata ripresa dal primo video che I Sansoni hanno presentato a Striscia la Notizia.

Soltanto pochi giorni fa, a Palermo, il titolare della gelateria “Al Gelatone” di Palermo, storica insegna di via Autonomia Siciliana, ha annunciato di dover chiudere con un anticipo di due mesi la stazione.

“A fronte dei continui aumenti delle materie prime – dice Peppe Cuti su Facebook – e del forte rincaro del costo energetico, avvisiamo i nostri gentili clienti che nostro malgrado, siamo costretti ad anticipare la chiusura stagionale a questo fine settembre. Ci vediamo 1 marzo 2023″.

“È una scelta sofferta – racconta ancora Cuti – ma penso sia il male minore. Sono del partito ‘meglio perdere che straperdere’. Non me la sono sentita di aumentare i prezzi a fine stagione, sebbene a Palermo l’inverno arrivi tardi e il gelato viene consumato fino a dicembre. Se la situazione rimarrà invariata, però, raddoppierò anche io il costo dei miei prodotti. Una brioche non potrà più costare 3 euro“.

“Gli incrementi al costo energetico purtroppo non sono per noi una sorpresa – conclude – ma sono ingestibili. Restare aperti significa forse riuscire a pagare le spese, ma a non guadagnare nulla. Sono fortunato ad avere un’attività stagionale, perché se dovessi stare aperto tutto l’anno finirei sul lastrico. È fallimentare fare impresa così. Non possiamo fare debiti per pagare i costi ordinari di gestione delle nostre aziende”.

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