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Cielo d’Alcamo, chi era il poeta noto anche come Ciullo d’Alcamo. Biografia: dove e quando è nato, cosa ha fatto. Cosa ha scritto, qual è stato il suo contributo alla scuola siciliana. Tutte le curiosità.

Cielo d’Alcamo

Fu attivo nella prima metà del XIII secolo. Secondo il romanziere Corrado Avolio, il nome Cielo sarebbe un’errata interpretazione di Cheli, ipocoristico di Michèli, cioè Michele. Sarebbe dunque diventato Celi e, probabilmente in Toscana, Cielo. Incerto anche se d’Alcamo derivi dal toponimo dell’omonima cittadina della Sicilia o da un cognome.

Cielo d’Alcamo era probabilmente legato alla Magna Curia di Federico II, anche se i filologi, in passato, lo hanno anche descritto come un giullare. È celebre per il componimento Rosa fresca aulentissima, originariamente adespoto, che grazie all’erudito cinquecentesco Angelo Colocci venne attribuito a un poeta noto come Cielo dal Camo.

Rosa fresca aulentissima

L’unica opera di Cielo d’Alcamo che ci è pervenuta è Rosa fresca aulentissima. Si tratta di un Contrasto in volgare, a base siciliana ma con vistose influenze continentali, a cominciare dal titolo stesso. Citato da Dante nel De vulgari eloquentia (I, XII, 6), come esempio di un linguaggio siciliano “non illustre”, o dei siciliani di media condizione, questo testo è un vero esempio di mimo giullaresco, destinato alla rappresentazione scenica.

Il Contrasto è databile tra il 1231 e il 1250 e fu tramandato da un unico manoscritto, il Codice Vaticano Latino 3793. Coincide linguisticamente con la coeva lirica siciliana, pur mostrando qualche elemento di origine campana. Frequenti sono invece i latinismi e le metafore tipiche della tradizione cortese, che attraverso ripetuti occitanismi e francesismi lo collegano stilisticamente al canone del codice poetico della lingua d’Oc.

A costituire il Contrasto è il dialogo tra un uomo innamorato e una giovane donna. A dispetto dell’ambientazione umile e dell’ironia piuttosto popolare delle battute presenti nel testo, l’autore di Rosa fresca aulentissima è stato collocato in ambito letterario colto per l’evidente sapienza metrico-stilistica dell’opera, e l’innegabile familiarità con le formule retoriche cortesi.

Presumibilmente il Contrasto, attraverso la comicità dei dialoghi, la messa in scena dell’inganno e dell’aggressività reciproca dei due innamorati protagonisti, divenne modello ideale di lirica per i successivi poeti realistico-giocosi di area toscana come Cecco Angiolieri. Proprio per questo motivo il siciliano Cielo d’Alcamo fu spesso associato alla figura di giullare o poeta di corte, nonché traspositore abile delle nuove formule stilistiche della nascente lirica siciliana in tono dichiaratamente comico.

Il monumento a Cielo d'Alcamo

Il monumento a Cielo d’Alcamo – Foto di Angela CassaràCC BY-SA 4.0.

Dove si trova il monumento di Cielo d’Alcamo?

Il monumento, realizzato nel 1990 per conto del Comune di Alcamo si trova nel giardino dello scultore Mariano Cassarà, oggi di proprietà dei figli. In accordo con l’amministrazione dell’epoca, avrebbe dovuto essere posizionato nella piazza Ciullo, ma dopo vicissitudini e rinvii, è rimasto di proprietà dell’artista.

L’opera rappresenta fedelmente la scena del famoso contrasto amoroso di Rosa fresca aulentissima. Il corpo centrale comprende le due statue in bronzo che rappresentano i due protagonisti, cioè il poeta e la donna amata. Fa da cornice l’artistica fontana realizzata in travertino di Alcamo, completata dallo stemma della Città di Alcamo nella parte posteriore del monumento.

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