Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Uno studio pubblicato sulla rivista internazionale “Fishes“, condotto dallo scienziato Francesco Tiralongo del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, ha sollevato la questione sul “preoccupante declino” dello Scorfano Nero nel Mediterraneo (meno 85% per cento negli ultimi dieci anni) e sui rischi per la biodiversità.

La ricerca di Tiralongo ha il titolo “Unraveling the Story of the Black Scorpionfish: Exploring Local Ecological Knowledge and the Exploitative History of a Marine Species” ed entra nel vivo di questi importanti argomenti con rigore scientifico.

Lo Scorfano Nero è definito dal ricercatore come “una preziosa e ricercata risorsa ittica del Mediterraneo”. Viene messo in luce che “la sua presenza rappresenta non solo un elemento chiave per l’economia della pesca artigianale, ma anche un elemento significativo dell’ecosistema marino”. Nello studio palesa un preoccupante declino della specie, sia nei rendimenti della pesca sia nelle dimensioni degli esemplari pescati.

Scorfano Nero – Foto di Carlos Pomares, CC BY 3.0.

Si tratta di un pesce bentonico e costiero (il cui nome scientifico è Scorpaena porcus), di notevole importanza scientifica ed economica. Dalla ricerca emerge che le acque del Mar Mediterraneo stanno vivendo una crisi “silenziosa” che minaccia la biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi marini. “Purtroppo il declino delle popolazioni e la diminuzione della taglia media non riguarda solo questa ma diverse specie ittiche di interesse commerciale e no. Le cause di queste perdite sono molteplici”.

L’indagine si basa su quelle che Tiralongo definisce “preziose conoscenze ecologiche dei pescatori” (identificate come Fex, Fishers Ecological Knowledge), che rappresentano una fonte di informazioni essenziale, soprattutto in regioni in cui i dati storici sulla presenza e l’abbondanza della specie sono limitati o inesistenti.

“Analizzando l’andamento delle dimensioni e dell’abbondanza dello Scorfano Nero dal 2001 al 2021 nel Mar Mediterraneo centrale – si legge nella ricerca – è emersa una netta riduzione sia nell’abbondanza che nelle dimensioni di questa specie. La riduzione dell’abbondanza si attesta addirittura attorno al valore dell’85% se consideriamo gli ultimi 10 anni. Inoltre, negli ultimi 20 anni, si è registrata una riduzione della taglia media di circa 4,5 cm considerando la lunghezza totale dell’animale”.

I pescatori hanno spiegato di attribuire il declino dello Scorfano Nero principalmente ad attività di pesca non gestite adeguatamente: un dettaglio, questo, che solleva preoccupazioni sulla sostenibilità delle attività ittiche e sull’ecosistema marino coinvolto. “È da notare – evidenzia Tiralongo – che in molte zone della Sicilia e dell’Italia, lo Scorfano Nero ha ceduto il passo allo Scorfano di Madeira, una specie con preferenze termofile che potrebbe aver beneficiato delle acque più calde proliferando negli ultimi anni”.

“La comunità scientifica – spiega lo studioso – si trova ora di fronte alla necessità di affrontare le cause di questo rapido declino e sviluppare strategie di gestione innovative che superino gli approcci tradizionali della gestione della pesca. I pescatori stessi hanno sottolineato l’urgenza di strategie comprensive, che tengano conto non solo delle pratiche di pesca sostenibili ma anche della necessità di preservare gli ecosistemi marini associati“. “Servono azioni immediate – conclude – sia per salvaguardare la specie sia per garantire la salute a lungo termine del Mar Mediterraneo e delle due popolazioni”.