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L’albero di Natale più raro del mondo si trova in Sicilia. È l’Abete delle Madonie (Abies nebrodensis) e si può realmente definire una delle conifere più rare di tutto il pianeta. Un tempo era noto come “arvulu cruci cruci”, per via della forma dei suoi rami e ha una storia molto speciale, che parte dall’ultima glaciazione e arriva al presente, in cui si contano circa 30 esemplari esistenti.

Una vera e propria “chicca”, unica nel patrimonio forestale siciliano ed europeo. Secondo alcuni deriverebbe dall’Abete bianco, mentre per altri da un’ibridazione tra Abete bianco e Abete del nord Africa. Sicuramente in passato era molto più diffuso sulle nostre montagne.

Gli studi hanno dimostrato che c’è stato un periodo in cui ricopriva anche i versanti dei Nebrodi, dei Monti Erei e dell’Etna. Il legname di Abete delle Madonie è stato ampiamente utilizzato, nel corso dei secoli, per diverse costruzioni e imbarcazioni: questo, unito agli incendi boschivi, ha ridotto in modo drastico la popolazione.

La svolta nel 1957

Nel 1957, però, un gruppo di studiosi ha scoperto esemplari superstiti nel territorio di Polizzi Generosa (PA), sulle Madonie. Nel Vallone Madonna degli Angeli è stata rintracciata una popolazione di 30 piante, abbastanza distanziate. Poco più di 10 anni dopo, nel 1968, è arrivato il riconoscimento come specie protetta, mentre nel 1984 l’area è stata sottoposta a tutela, con una riserva poi inglobata nel Parco Naturale Regionale delle Madonie. Esistono anche alcuni esemplari in diversi orti botanici del mondo.

Polizzi Generosa – foto: Depositphotos.com.

Dato che esistono pochi alberi in natura (si parla di 32), l’Abete delle Madonie è considerato in pericolo critico di estinzione e l’IUCN l’ha inserito nella lista rossa delle specie gravemente minacciate. Sin dal 2001 l’Ente Parco delle Madonie, insieme alla Regione Siciliana e ad UniPa, ha promosso diversi progetti, ultimo dei quali è “LIFE4FIR”. Scopo di LIFE4FIR, cui partecipano l’Ente Parco, la Regione, UniPa, CNR e Università degli Studi di Siviglia, è aumentare la diversità genetica e migliorare lo stato di conservazione.

L’obiettivo per il futuro è diffondere la specie non solo sulle Madonie, ma anche nelle altre montagne della Sicilia in cui questo abete era già presente, attraverso nuclei di riforestazione. Nel vivaio di Piano Noce, nei pressi del naturale areale di distribuzione, ci sono già circa 5mila piantine e, intanto, gli esperti hanno individuato aree idonee per realizzare i nuclei. Una parte del progetto di tutela include anche attività ex-situ che, ad esempio, conservano semi, polline, embrioni isolati e linee di callo embriogenico dell’abete.

Non dimentichiamo, inoltre, l’Abies nebrodensis è stato eletto specie “simbolo della Sicilia”. Una specie da proteggere, tutelare e anche da ammirare. Il periodo dell’anno è quello giusto per rendere omaggio a questo splendido patrimonio della nostra isola.

Foto in evidenza: Membeth – Own work, CC0.

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