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Immigrati, oltre 800 sbarcati in Sicilia nelle ultime 24 oreL’indagine è partita già tempo fa da Leonardo Agueci, procuratore reggente del Tribunale di Palermo. L’allarme sarebbe fondato perché si basa sui dati scaturiti dalle indagini dei Servizi Segreti.

Potrebbero esserci infiltrati dell’Isis tra i profughi provenienti dall’Africa che ogni giorno scelgono le coste della Sicilia per raggiungere le altre regioni d’Italia e d’Europa. Non solo persone disperate in cerca di un impiego dunque, ma nei barconi carichi dei ‘viaggi della speranza’, anche esponenti di un’importante cellula terroristica.

Almeno secondo quanto dichiarato dal procuratore capo facente funzioni Leonardo Agueci del Tribunale di Palermo. Le indagini sono ancora in fase embrionale, ma si basano su dettagli dichiarati dai Servizi Segreti nazionali.

E la presenza più o meno dichiarata di terroristi nelle rotte dei migranti, è stata anche al centro del recente incontro dell’European Patrols Network, ovvero il progetto dell’Unione Europea volto a coinvolgere i Paesi membri nel rafforzamento dei confini attraverso un più attivo e rigoroso pattugliamento delle aree considerate più appetibili dagli scafisti.

La segnalazione non ha dunque l’aspetto di una preoccupazione generica, bensì di una notizia confermata da fonte autorevole; tanto che in allerta è appunto anche l’Unione Europea. E maggiore è il numero di migranti che sbarcano sull’Isola, maggiore è il rischio che questo pericolo si concretizzi. Nel mirino della Procura, soprattutto gli stranieri provenienti da Siria e Libia visto che è proprio la Repubblica Araba con capitale Damasco a fare da culla al gruppo jihadista attivo dal 2004.

In alcuni casi però si tratta di persone che potrebbero già aver lasciato l’Italia per raggiungere il continente europeo; solo quest’anno in Sicilia sono giunti ben 197mila profughi, un numero esorbitante che la Procura di Palermo sta tentando di arginare, anche grazie alla messa appunto di un protocollo specifico volto a risalire ai responsabili organizzatori dei flussi clandestini.

Le indagini giuridiche, che al momento si limitano dunque solo ad un monitoraggio attivo delle coste, grazie anche al coinvolgimento diretto delle Forze dell’Ordine dell’Isola e delle Capitanerie di Porto di Agrigento, Palermo e Trapani, sono coordinate dalla Digos, ma non hanno ancora dato i frutti sperati.

Sotto osservazione sono sicuramente le aree di interesse di Pozzallo e Lampedusa, dove a centinaia durante questo e lo scorso anno, si sono affollati, con conseguenze in alcuni casi anche piuttosto gravi, a volte persino mortali.

Era l’ottobre del 2013 quando di fronte all’Isola dei Conigli, sono stati recuperati i corpi di 311 persone su 155 sopravvissuti, tutti provenienti dalla Siria, dall’Eritrea e dalla Somalia.
Proprio ieri, il sostituto procuratore Calogero Ferrara insieme ai vice Barbieri e Ravaglioli e al coordinatore Agueci, hanno messo appunto un vertice volto ad aggiornare il protocollo sui ‘salvataggi’ in mare, risalente al 2010.

Gli esperti del gruppo ‘terrorismo’ erano inoltre affiancati dai vice magistrati Agnello, Camilleri, Picchi, Sinatra, e dal sostituto procuratore aggiunto Maurizio Scalia del pool che si occupa di ‘immigrazione’.

Intanto l’Isis continua a far parlare di sé anche in conseguenza del neo-attacco ad un caffè di Sidney conclusosi 3 giorni fa; 13 persone sono state decapitate in Iraq, e da Twitter il portavoce annuncia nuovi attacchi all’Occidente.

Autore | Enrica Bartalotta