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Dalla Sicilia alle Marche, per celebrare il talento di Valentino Rossi. L’artista palermitano Andrea Buglisi è autore di un nuovo murale voluto dal Comune di Tavullia (provincia di Pesaro e Urbino), città natale del campione di motociclismo, per rendere omaggio alla sua carriera più che ventennale.

Il murale di Andrea Buglisi per Valentino Rossi

La nuova opera di street art è stata inaugurata a Tavullia martedì 11 aprile, alla presenza del campione mondiale di motociclismo. “Valentino Rossi da più di 25 anni porta il nome di Tavullia nel mondo”, ha commentato la sindaca, Francesca Paolucci. “Per celebrare la sua straordinaria carriera abbiamo pensato ad una serie di iniziative che rafforzeranno ancora di più il legame di Valentino con la sua comunità e che culmineranno simbolicamente con la consegna delle chiavi della città in programma il prossimo 19 maggio”.

Per realizzarlo, è stato scelto il talento siciliano di Andrea Buglisi, già autore di diversi murales (il più recente ritrae Francesca Morvillo, a Corleone). “È il mio omaggio a Valentino Rossi a Tavullia, sua città. Occhi grandi ed espressivi e riccioli d’oro da eterno Peter Pan, Valentino ha anche il merito di aver appassionato tutti al mondo del motociclismo”, ha detto l’artista.

“Genio e follia, spirito libero, istinto, naturalezza e grande comunicativa, sono caratteristiche più vicine ad una rock star che ad uno sportivo. Valentino ha riempito i circuiti di tutto il mondo di fans, proprio come un divo riempie gli stadi ai suoi concerti. Un grande volto attraversato da un fulmine giallo, simbolo di velocità che strizza l’occhio ad Andy Warhol, Chuck Close e Stanley Kubrick e ricorda le grandi icone ribelli della controcultura giovanile”, ha aggiunto, raccontando l’opera su Facebook.

“Una scritta nello stile ”Public Theater” di New York, recita la celebre frase contenuta nella canzone ”Stairway to heaven” dei Led Zeppelin: ‘‘To be a rock an not to roll” e tradisce l’indole rock ‘n roll di Valentino in una disciplina sportiva in cui, ironia della sorte, è sempre meglio non rotolare!”, ha concluso Andrea Buglisi.

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