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  • Anfore romane scoperte nel mare di Isola delle Femmine.
  • Uno dei reperti è integro: un tesoro sommerso.
  • La scoperta nei mesi scorsi, nei fondali marini del palermitano.

Il mare siciliano delle meraviglie non smette di restituire tesori. Un’anfora di epoca romana è stata recuperata integra da un team di professionisti siciliani, inglesi e maltesi, coordinati dall’Arpa Sicilia. Al reperto manca solo il manico destro. La squadra è al lavoro nelle acque di Isola delle Femmine, per fare rilievi e filmare tutti i reperti. Le stesse acque custodiscono tante anfore romane.

Si tratta di un vero tesoretto sommerso di anfore, probabilmente risalenti al I secolo a.C. Questo patrimonio è venuto fuori nei mesi scorsi, durante alcune indagini oceanografiche dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente sugli habitat dei fondali marini. É nata così una spedizione mirata, con un team di esperti e diverse istituzioni coinvolte. Collaborano Regione Siciliana, Arpa Sicilia, Soprintendenza del Mare, Guardia costiera di Messina e Palermo, i Diving Mare Nostrum e Center Saracen.

Anfore Romane nel mare di Isola delle Femmine

«È importante recuperare le ricchezze che si trovano nei nostri fondali marini per offrirli al pubblico, soprattutto alle nostre generazioni future. È un’operazione davvero straordinaria che parla di sinergia, di lavoro di squadra, e che è solo una prima tappa. Il sogno è quello di un museo sottomarino». Questo il commento dell’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro.

Le anfore romane si trovano ad una profondità di circa 85 metri. Un’equipe di sommozzatori altofondalisti siciliani, inglesi e maltesi si alterna ogni 15 minuti, data la profondità del sito, per realizzare immagini. Unite a quelle ottenute attraverso un Rov (sottomarino a comando remoto), offriranno una ricostruzione tridimensionale ad alta definizione del luogo del ritrovamento.

Mare Siciliano delle meraviglie, un tesoro sommerso

Sono circa 40 le anfore emerse finora. Non si conosce il numero di quelle sommerse. Una di queste è integra (manca solo il manico destro). Attraverso l’analisi del materiale usato per costruire l’anfora e la comunità animale che vi si è insediata sopra, si definirà con più precisione a quale periodo risalgono le anfore.

Quattro le imbarcazioni coinvolte, tra queste la Calypso South dell’Arpa Sicilia. «Siamo contenti di potere contribuire con le nostre competenze professionali e con i nostri mezzi – commenta il direttore generale dell’Arpa, Vincenzo Infantino – a queste operazioni che valorizzano il patrimonio sottomarino dei nostri mari. ARPA Sicilia si adopera per la tutela ambientale che non esclude l’attenzione verso tutto ciò che recupera la nostra storia attraverso un lavoro di squadra». Foto: MariaCristina2Licenza.

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