L’attore Antonio Catania, originario di Acireale, nel corso della sua carriera ha dato vita a moltissimi personaggi ed è uno dei volti più noti del cinema italiano. Intervistato da La Sicilia, ha rivelato che con la sua terra d’origine non ha sempre mantenuto un rapporto lineare ma che, oggi, torna tutti gli anni. Si è trasferito a Milano con la famiglia a 16 anni.
Un amico, quando frequentava l’università, l’ha “trascinato” alla Scuola di teatro Paolo Grassi e lì li hanno preso entrambi. Ha recitato in teatro, quindi è approdato al cinema. Di recente l’abbiamo visto nella serie culto “The Bad Guy” e nel mese di maggio tornerà a Catania, al teatro Stabile, dove porterà il monologo “Azzurro”.
Quando gli viene chiesto quale sia il suo rapporto con la Sicilia, Antonio Catania spiega: “Vengo tutti gli anni. Ho attraversato un periodo di rifiuto all’inizio, quando sono arrivato a Milano. Poi, a poco a poco, ho riscoperto che tutto quello che c’era in Sicilia, nel mio paese, era prezioso. Mi ha dato tanto quel mondo da dove sono partito, mi ha arricchito. Poi ci sono l’aria, il mare, il sole, il cibo che ci sono anche in altri posti, ma meno belli. La Sicilia ti dà una grande quantità di emozioni, è una scoperta continua, ha una diversità, una ricchezza di luoghi, di colori”.
L’intervista è l’occasione anche per mettere in luce pregi e difetti dei siciliani: “A Catania è tutto accelerato, impellente vulcanico, il catanese ha voglia di correre. Ci sono ospitalità, rispetto, ma a Catania c’è anche il gusto della battuta, dell’ironia. Il palermitano è più pacato. C’è una grande apertura per chi viene da fuori. Mi ha colpito che ci sia un versetto del Corano nel Duomo di Palermo. Mia moglie è di Licata, con lei andiamo a Palermo e a Pantelleria“. Andando ai difetti, dice: “La furbizia, la malizia. Si sentono tutti ”sperti””.
Per concludere, l’attore siciliano rivela cosa gli manca della Sicilia e qual è il suo luogo del cuore: “Il carattere siciliano frena, l’iniziativa personale viene vista con diffidenza. Contano i favori, le conoscenze. Chi tiene in mano l’economia, la politica, dovrebbe cercare di incidere di più, di andare avanti”. Il luogo cui è affezionato è “Ginostra, ci sono andato per tanti anni, quando non c’era la luce, l’acqua si prendeva dai pozzi. Un’atmosfera magica. Per me è il luogo più bello”. Foto: Depositphotos.com.