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Con grande umiltà si va alla continua ricerca della qualità.

            Prendo in prestito il paradosso di Achille e la tartaruga e lo immergo nell’azienda Milazzo. Una inconfutabile corsa verso l’alta qualità non fa mai appiattire chi “pensa” ed agisce tendendo al massimo. Saverio Lo Leggio e Giuseppina Milazzo, incastonati nella loro azienda, sembrano elegantemente usciti da un romanzo del primo novecento… da ragazzini insieme e in azienda. Dell’azienda “sono” tutto. I primi passi, le prime scommesse sul territorio, sui vigneti e sui vini.

            Potrebbero sbandierare a pieno titolo i grandi successi ottenuti e stare comodi a godersi il successo e invece Giuseppina e Saverio sono sempre, costantemente alla ricerca di una qualità superiore. Parlano dei vigneti ma parlano degli operai della loro professionalità e delle giuste gratificazioni che a loro spettano. “Il nostro successo è merito di un lavoro di squadra che parte proprio da loro…” afferma Saverio. In cantina si respira un’aria di sempre “rinnovata” tradizione. La tecnologia al servizio dell’uomo e non viceversa. “Tutte le operazioni che tradizionalmente sono manuali – aggiungono quasi in coro Giuseppina e Saverio – nella nostra azienda devono continuare ad essere fatte dall’uomo”.

            La cura del particolare è assoluta: dall’etichetta al tappo, dalle cantine alle cassette di raccolta. Le nuove bottiglie personalizzate con il marchio di famiglia in rilievo ne sono la testimonianza.

            In splendida forma si sta pensando all’accoglienza dei numerosi operatori, appassionati e amici che affolleranno, come ogni anno lo stand al prossimo Vinitaly. La storia dell’enologia segue la storia dell’uomo, i suoi cambiamenti, le sue aspirazioni e viene anche scritta sui cesti di memoria sparsi lungo il cammino. Gli stessi che si incontrano in questa solare azienda di Sicilia.

Gero La Vecchia