Spiagge e mari di Sicilia

Baia del Tono, la ‘Ngonia di Milazzo: un angolo di paradiso

Una meravigliosa spiaggia della Sicilia.

  • Baia del Tono di Milazzo: un angolo di mare azzurro e pescoso.
  • La gente del luogo la chiama ‘Ngonia, utilizzando l’antico termine greco.
  • Esploriamola insieme e scopriamo cosa la rende unica.

Il nostro viaggio alla ricerca delle spiagge siciliane più belle non si ferma mai. Oggi ci fermiamo nel territorio di Milazzo, in provincia di Messina, nel tratto conclusivo del lungomare di Ponente. Qui c’è una spiaggia che la gente del luogo chiama ‘Ngònia, utilizzando l’antico termine greco per indicare un angolo. Il litorale, rettilineo per alcuni chilometri, curva tutto a un tratto, piegandosi con il costone roccioso e regalando dalle scogliere in una vista mozzafiato. Il mare è quello azzurro e pescoso del Tono, luogo in cui sorge una delle più grandi tonnare di Milazzo. Siamo alla Baia del Tono.

Baia del Tono, un angolo di paradiso a Milazzo

Alle spalle della chiesetta i tonnaroti preparavano l’occorrente per la stagione di pesca. Da qui si apre ancora oggi un sentiero che conduce ad alte scogliere e a un panorama mozzafiato. Si può godere della vista ravvicinata del Castello e della cittadella fortificata. Sempre su quel sentiero si trova un’edicola votiva con un’iscrizione marmorea che ricorda che quel piccolo tempio venne innalzato nel 1907 a Maria Consolatrice dai Marinari della Tonnara del Tono.

La Baia è una spiaggia di ghiaietta, con una splendida vista sulle Isole Eolie e con l’Etna che domina il panorama. Il mare è tendenzialmente calmo ed è dunque perfetto per trascorrere momenti di tranquillità, magari ammirando il tramonto. La piazzetta della Ngònia ospita gli antichi magazzini che per secoli offrirono riparo alle imbarcazioni di tonnara. Di fronte al mare ci sono invece i fabbricati appartenuti a due famiglie aristocratiche, proprietarie della Tonnara del Tono, i D’Amico e i Calapaj. Il palazzotto accanto alla chiesetta fu commissionato nel 1815 da Domenico Calapaj. Alle spalle della chiesetta una ripida scalinata consente di raggiungere a piedi la contrada Manica. Da qui si ammirano la ‘Ngònia, il Castello e l’intera riviera di Ponente. Foto: Nino De Salvo.

Redazione