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La Bottega Ducato si trova a Bagheria ed è un luogo in cui l’arte del carretto siciliano viene celebrata con maestria e passione. Fu nonno Michele, nel 1985, ad aprire la prima bottega. Oggi il Michele di nuova generazione collabora con Dolce e Gabbana.

Bottega Ducato, l’arte del Carretto

I carrettieri sono stati custodi di una straordinaria tradizione di Sicilia. Un tempo il carretto era l’unico mezzo di trasporto. Michele Ducato racconta la storia dell’attività in un’interessantissima intervista, spiegando come il nonno aveva solo 13 anni quando aprì bottega. Era il mezzo di trasporto per eccellenza e di carretti se ne facevano parecchi.

I carrettieri acquistavano i prodotti nella fascia costiera e li trasferivano nelle zone più interne della Sicilia, lungo percorsi che, talvolta, duravano anche due o tre giorni. Viaggiando, si confrontavano tra di loro. La funzione del carretto era sì, pratica, ma anche di “status symbol”. Era, inoltre, uno strumento di “marketing“, perché un carretto decorato con sfarzo rendeva subito riconoscibile il carrettiere e la sua merce.

Alla fine degli anni Cinquanta questo strumento perde la sua funzione originaria, ma nuova vita arriva negli anni Settanta, grazie alla mostra “Forme e Colore del carretto siciliano, i fratelli Ducato”. La mostra funge da spartiacque: il carretto, da strumento di lavoro, diviene oggetto da collezione.

Ancora oggi, spiega Michele Ducato, i decori si disegnano a matita e non sono mai uguali, le immagini, invece, sono ricalcate. Il carrettiere, un tempo, se aveva un gusto un po’ più colto, sceglieva un soggetto più importante o particolare, oltre le storie dei Paladini di Francia o la tradizione del tema epico-cavalleresco.

Dal passato al presente, la Bottega Ducato ha visto altre rinascite di questa tradizione, come quella ad opera degli stilisti Dolce e Gabbana, con i quali collabora da anni. Domenico Dolce e Stefano Gabbana, spiega Michele, “Hanno dato un contributo fondamentale, hanno reso questa tradizione universale e l’hanno sprovincializzata: è riconoscibile in tutto il mondo. Attraverso i colori e i decori, riconosciamo la Sicilia, una tradizione che altrimenti sarebbe rimasta relegata all’ambito locale”.

Foto di Rino Porrovecchio  – CC BY-SA 2.0.

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