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Calogero Bagarella, chi era il fratello di Ninetta Bagarella, nonché cognato di Totò Riina. Biografia: dove è nato, quando è morto, quanti anni aveva quando è morto. Cosa Nostra, latitanza, la Strage di viale Lazio.

Calogero Bagarella

Calogero Bagarella nasce a Corleone, in provincia di Palermo, il 14 gennaio del 1935. È il secondogenito dei sei figli (i fratelli e le sorelle sono, nell’ordine: Giuseppe, Manuela, Leoluca, Antonietta detta Ninetta e Maria Matilde) di Salvatore Bagarella e Lucia Mondello. Negli anni tra il 1963 e il 1968, il padre Salvatore viene mandato al confino nel Nord Italia, per crimini di mafia. La stessa sorte tocca anche al fratello Giuseppe (morto in prigione nel 1972).

La madre Lucia lavora in casa, come parrucchiera, mentre Calogero lavora in un mulino, insieme all’amico d’infanzia Bernardo Provenzano. A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta si lega alla mafia, come luogotenente di Luciano Liggio, insieme a Provenzano e a un altro dei suoi amici, cioè Totò Riina. Riina è fidanzato con la sorella minore di Calogero Bagarella, Ninetta Bagarella: i due si sposano nel 1974.

Latitanza

Nel 1957, insieme al fratello Giuseppe, Calogero è responsabile dell’omicidio dell’allevatore Ambrogio Miceli: il fratello minore, Giuseppe, viene arrestato, mentre lui da quel momento diventa latitante. Rimane nella condizione di latitanza fino al momento della morte, rientrando nella lista dei grandi latitanti più a lungo della data in cui è morto, poiché si riteneva che fosse ancora vivo.

All’inizio del mese di settembre del 1958 Calogero Bagarella partecipa, con Totò Riina e Provenzano, a un conflitto a fuoco, contro alcuni mafiosi ritenuti avversari. Partecipa poi, negli anni che vanno dal 1958 al 1963, alla faida interna alla famiglia mafiosa di Corleone, che vede opporsi Luciano Liggio e il capo storico, Michele Navarra. Alla fine prevale la compagine di Liggio e dei suoi, con l’uccisione di Navarra.

Insieme a Riina e Bernardo Provenzano, si ritiene in quegli anni che Bagarella fosse uno dei killer più spietati. Finisce a processo in contumacia a Bari: viene prosciolto da ogni accusa l’11 giugno del 1969

Come è morto Calogero Bagarella

Calogero Bagarella muore a Palermo, il 10 dicembre del 1969, all’età di 34 anni, durante un conflitto a fuoco tra il clan dei Corleonesi e Michele Cavataio. La vicenda viene riportata dalle cronache come Strage di viale Lazio, perché avviene in alcuni uffici che si trovano in questa strada del capoluogo.

Totò Riina, Bernardo Provenzano e il resto del commando, portano via il cadavere di Calogero Bagarella: per questo motivo il nome di Bagarella rimane nella lista dei grandi latitanti per oltre trent’anni (di fatto, lo si ricercava dal 1957). La data della morte si evince dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonino Calderone.

Antonino Calderone, infatti, nel 1987, ricostruisce la dinamica della Strage di viale Lazio, fornendo elementi utili alla ricostruzione delle sorti di Bagarella. A questo, inoltre, si aggiunge un’intercettazione del 1990. Nel mese di dicembre di quell’anno i carabinieri di Corleone, sotto il comando del capitato Angelo Jannone, intercettano uno sfogo della madre di Calogero, che parla proprio della sua morte.

Foto di Michael Urso, CC BY-SA 3.0.

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