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Dove trovare il campanile più bello di Sicilia.

  • Ad attribuire questo prezioso “titolo” fu lo storico dell’arte Enzo Maganuco.
  • Per vederlo, bisogna visitare Randazzo, un suggestivo borgo dei Nebrodi.
  • Questa località è stata a lungo nota come “città delle 100 chiese”.

Non si finisce mai di conoscere la nostra isola. Esplorando il suo territorio e i suoi borghi più belli, si scoprono curiosità e aneddoti davvero particolari. Se, per esempio, si vuole vedere il campanile più bello della Sicilia, bisogna andare a Randazzo, un bel borgo dei Nebrodi. Qui si trova la Chiesa di San Martino: la costruzione risale al secolo XIII, ma ampliamenti e ristrutturazioni vennero attuati nei secoli successivi, specialmente dopo gli ingenti danni bellici. Lo storico dell’arte Enzo Manganuco ne definì il campanile «un’espressione musicale, il più bel campanile di Sicilia». Superbo e spettacolare, risale al Duecento, è inalterato, a quattro dadi sovrapposti, dove si succedono, su tre ordini, coppie di finestre bifore e trifore bicrome. La Chiesa sorge nel cuore dell’omonimo quartiere in cui si insediarono i Longobardi, venuti in Sicilia al seguito dei Normanni.

La facciata è tardorinascimentale, con un solenne portale al centro. È divisa in due ordini, inferiore e superiore, separati da una cornice di metope raffigurante scene di Santi e martiri. Durante la seconda guerra mondiale subì notevoli danni, nonché la perdita di alcune opere d’arte. All’interno, dove un recente restauro ha messo a nudo il basalto lavico delle colonne, si notano: il Fonte battesimale in marmo di Angelo Riccio (1447); il Crocifisso del Matinati (1530), che secondo la leggenda non volle più andarsene da Randazzo; un quadretto con la Pietà del XV sec.; il Ciborio gotico di marmo bianco traforato; un polittico attribuito ad Antonello da Saliba (XV secolo), con la Madonna tra S. Maddalena e S. Marta; una statua Madonna della Misericordia di scuola gaginesca (sec.XVJ); una delicata Madonna delle Grazie in marmo attribuita a Vincenzo Gagini (1535).

Foto di EtnagigantE

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