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È calato il sipario sulla 75esima edizione del Festival di Sanremo ma, naturalmente, la kermesse continua a far parlare di sé. Uno dei nomi storicamente legati a questo evento è sicuramente quello di Pippo Baudo e, anche a Sanremo 2025 non sono mancati i riferimenti al conduttore.

Parlando in conferenza stampa all’indomani dell’edizione appena conclusa, Carlo Conti ha ammesso di ispirarsi al “Superpippo nazionale” per condurre il Festival: “Per me il festival è baudiano, perché Baudo ci ha insegnato a farlo in questo modo, con le sue contraddizioni, con le giurie, con le polemiche. L’ho sempre fatto così, anche nel 2015 e 2016″, ha detto.

Quindi ha aggiunto: “È una messa cantata dove si possono inserire delle volte la chitarra elettrica, o l’organo, però è un meraviglioso rito collettivo e ci ha insegnato Pippo Baudo a farlo, e io spero che questo sia stato un festival baudiano nel miglior senso della parola, dove c’è della buona musica soprattutto. Spero che almeno un po’ delle canzoni di questi Festival possano restare nel tempo. Allora sì che abbiamo vinto”.

Attraverso l’Adnkronos è arrivata la replica di Pippo Baudo, che ha così commentato le parole di Carlo Conti: Sanremo 2025 “baudiano? Sono molto contento, mi fa veramente piacere“. Alla viglia della kermesse, il presentatore siciliano aveva scritto una bella lettera al Festival di Sanremo, un testo molto apprezzato, in cui ha approfondito il suo legame con la manifestazione.

L’edizione 2025 del Festival di Sanremo

Per Sanremo 2025 Carlo Conti ha ricoperto i ruoli di conduttore e direttore artistico: ha raccolto il testimone da Amadeus, tornando sul palco dell’Ariston a distanza di 10 anni dalla prima volta, e ha portatio a casa dei numeri da record.

“Per me non era una sfida ma un impegno”, ha detto. “Non dovevo dimostrare di fare di più o di meno ma dovevo riprendere un lavoro che avevamo iniziato con l’azienda nel 2015. Poi l’ho fatto per tre anni, poi per due anni l’ha fatto alla grande Baglioni e per cinque straordinari anni l’ha fatto Amadeus insieme a Fiorello. Per questo è stato facile, penso che nessuno di noi abbia fatto la direzione artistica per sé stesso ma per l’azienda e per gli italiani che meritano questo evento”, ha aggiunto.

“L’azienda mi ha chiesto di divertirmi sul Festival per due anni, io ho accettato come direttore artistico, poi però deciderò cosa fare strada facendo. Poi fare il Festival non è condurlo. Condurlo è la cosa più semplice, è il nostro mestiere, quindi lo sappiamo fare. Se in futuro, non so quando, il mio lavoro dovesse servire a traghettare, ad aiutare qualche nuova leva, vedrò se potrò farlo”, ha concluso. Foto Pippo Baudo: Depositphotos.com.

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