Si arricchisce sempre di più l’elenco delle cittadine siciliane che decidono di mettere in vendita gli immobili dei loro centri storici al prezzo di 1 euro. Sono già diventati emblematici i casi come Sambuca di Sicilia, che ha ottenuto una grande notorietà, e negli ultimi mesi altre località si sono unite alla schiera di quelle intenzionate a rilanciare territorio e immagine. Ultimo, in ordine cronologico, è il Comune di Caltagirone, con il progetto Case a 1 euro. Il Comune ha emesso un avviso pubblico rivolto ai proprietari degli immobili interessati. Potranno manifestare il loro interesse a cedere gratuitamente o al prezzo simbolico di 1 euro, il proprio bene a terzi.
Le modalità di partecipazione al progetto che mette in vendita le case a 1 euro a Caltagirone sono illustrate in dettaglio nel bando, che potete scaricare qui. L’iniziativa punta al recupero e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare della città attraverso la partecipazione dei privati che vogliano così disfarsi degli immobili fatiscenti e inutilizzati. Nell’avviso, sottoscritto dall’assessore al Patrimonio Antonio Montemagno, si legge quanto segue. «I proprietari che intendono aderire all’iniziativa possono farlo subito compilando l’apposito modulo scaricabile dal sito del Comune e trasmetterlo a: protocollo.caltagirone@pec.it, o consegnarlo direttamente all’Ufficio Protocollo. Le comunicazioni di volontà di cessione pervenute saranno pubblicate sul sito del Comune, da cui è possibile acquisire la modulistica necessaria e il regolamento».
All’elenco degli immobili disponibili, seguirà un altro avviso, rivolto agli aspiranti acquirenti e relativo alle modalità di presentazione della domanda di acquisizione e ai relativi impegni che ne scaturiscono. «Compiamo – dicono l’assessore Montemagno e il sindaco Ioppolo – un ulteriore passo avanti verso la concreta attuazione del regolamento delle case a 1 euro. Puntiamo a favorire interventi di restauro conservativo e di ristrutturazione, lavorando a un graduale ripopolamento e ad una piena valorizzazione, pure da un punto di vista turistico, del centro storico. Ciò avverrà attraverso procedure e modalità snelle che ne accrescano la capacità attrattiva, offrendo a chi vuole investire tangibili e celeri opportunità per farlo». Foto: Carlo Pelagalli – Licenza.