Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Continua il viaggio di Siciliafan alla ricerca dei tesori di Sicilia: oggi tocca al Castello di Castelbuono, in provincia di Palermo, che vanta una pregevole storia. In seguito al restauro del 1997 sono emerse alcune strutture di un edificio precedente al castello dei Ventimiglia, voluto nel 1317 dal conte Francesco I Ventimiglia.

La storia del Castello di Castelbuono

Ciò che vediamo oggi è il risultato di numerosi rifacimenti, che rendono difficile la ricostruzione dell’originario aspetto. La pianta è semplice e quadrangolare e mostra all’esterno un mix di stili che influenzavano, in quel periodo, l’architettura siciliana.

Il volume a cubo richiama lo stile arabo, le torri angolari quadrate quello normanno, la torre rotonda le costruzioni militari sveve. A causa del terremoto degli inizi del XIX secolo scomparvero i merli a forma di cosa di rondine, oltre a mura di cinta, torri ed archi, oggi andati in rovina.

Alcune strutture difensive del XIII secolo e alcuni ambienti del XIV secolo sono invece rimasti intatti. Nel 1920 il castello, che intanto era venuto in possesso del barone Fraccia, passò al comune di Castelbuono. Adesso è sede del Museo civico.

All’interno del Castello di Castelbuono si trova una Cappella Palatina, dove si trova l’urna del 1521 della reliquia, a forma di busto e ornata di rilievi, con scene della vita di sant’Anna e san Gioacchino e la nascita di Maria. Nei due altari laterali si osservano due tele, una “Discesa di Cristo”, copia di un’opera del Rubens, e l'”Estasi di San Liborio”, opera del pittore castelbuonese Mariano Galbo (XIX secolo).

L’interno è interamente rivestito di stucchi, opera dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta ordinati da Francesco Rodrigo Ventimiglia. Vi sono raffigurate figure umane virili, putti, angeli, elementi floreali sacri e mitologici, con una varietà di stile che va dal quello più arcaico pesante di Giuseppe, a quello più agile e realistico di Giacomo.

L’apparato figurativo si compone di quattro allegorie che ben si adattano alla Santa: la Presentazione di Maria al Tempio; sposalizio di Giuseppe con Maria; allegoria del Paganesimo e del Cristianesimo. Negli stalli del coro sono presenti i mezzibusti dei Signori Ventimiglia e i personaggi dell’Antico Testamento.

La leggenda del Castello di Castelbuono

Si dice che Costanza Chiaramonte, prima moglie di Francesco I Ventimiglia, sia stata rinchiusa in una delle stanze del primo piano e lasciata morire lì, poiché non poteva avere figli.

Il suo fantasma, dunque, si aggirerebbe all’interno delle stanze, spostandosi aprendo le porte e non attraversando le pareti, poiché troppo pesanti. Il corpo della donna, infatti, secondo leggenda è stato ritrovato in una stanza spoglia di mobili, perché li aveva mangiati.

Articoli correlati