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Situata sulla costa orientale della Sicilia, Catania è una città che racconta sé stessa attraverso le pietre laviche dei suoi palazzi barocchi, tanto da meritarsi il soprannome di Città Nera. È la seconda città dell’isola e, come scriveva Goethe nel 1787, “Aver visto l’Italia senza aver visto la Sicilia è come non aver visto l’Italia, perché la Sicilia è la chiave di tutto”. Oggi, quella chiave si chiama anche Catania, e apre le porte a un presente in piena trasformazione.

Questa rinascita urbana e culturale è al centro di un recente reportage della giornalista Leah Pennisi-Glaser, pubblicato su The Guardian, che racconta la metamorfosi della città attraverso luoghi del cuore, storie familiari e segreti gastronomici.

Da Rosanna la cucina è un fatto di famiglia

Alla Nuova Trattoria del Forestiero, conosciuta da tutti come da Rosanna, si respira la Catania autentica. Aperta nel 1965, è uno di quei luoghi dove la storia familiare si intreccia con la gastronomia. Qui è nata la “Cotoletta alla Cicco”, creazione spontanea del padre dell’autrice del reportage: una cotoletta di vitello farcita con mozzarella, pomodori e aglio, diventata un piatto simbolo.

Non può mancare la pasta alla Norma, omaggio al compositore catanese Bellini. Nella versione di Rosanna, la pasta viene tagliata a mano ogni giorno, una rarità che fa la differenza.

La Pescheria, profumo di mare e memoria collettiva

A pochi passi, La Pescheria, storico mercato del pesce, è un concentrato di tradizioni. Qui lavorano da generazioni i membri della famiglia dell’autrice. Il criterio di giudizio? L’assenza di cattivo odore, segno di freschezza assoluta.

Tra i banchi si trova anche l’Antica Trattoria La Paglia, attiva da oltre due secoli, rivale storica di Rosanna. L’arredo è essenziale, ma le pareti raccontano con foto in bianco e nero la storia popolare della città.

Chioschi liberty: rinfreschi con vista sul tempo

Giammona e Costa sono due istituzioni della bibita catanese. Il chiosco Giammona, in particolare, fondato nel 1912, conserva ancora il bancone originale in marmo e le vetrate in stile liberty.

Il must? Il seltz al limone, preparato con acqua frizzante, succo di limone e sale. Attenzione, però: in Sicilia, limone può significare anche lime. Specificare è d’obbligo.

Il Borgo di Federico: cena con vista sul castello

Nel cuore della Piazza Federico di Svevia, con vista privilegiata sul Castello Ursino, si trova Il Borgo di Federico, gestito dal cugino dell’autrice.

Il piatto forte è la bistecca di cavallo alla griglia, ma chi preferisce il pesce troverà nel polpo all’insalata con capperi e prezzemolo una gustosa alternativa.

Gammazita: cocktail e cultura popolare

Nel medesimo quartiere, il bar Gammazita prende il nome da una figura leggendaria: una giovane che nel XIII secolo si gettò in un pozzo per sottrarsi alle violenze del potere angioino. Fondato da un’associazione culturale nel 2013, il locale è oggi un punto di riferimento per eventi musicali e circoli di lettura.

I drink? Economici e generosi, spesso personalizzati sul momento in boccali da pinta. Una formula che mescola ospitalità e resistenza culturale.

Cucina bengalese: l’altra Catania

In una città dove le resistenze gastronomiche sono forti (emblematico lo zio dell’autrice che rifiuta lo stroganoff), il Bangla Spicy Food rappresenta una ventata di novità. Situato vicino al mercato storico A Fera O’Luni, il ristorante propone piatti bengalesi a prezzi popolari.

Il dal bhuna e i paratha sono imperdibili. Qui si mangia con le mani, come da tradizione, anche se le posate sono disponibili su richiesta.

Bar Alecci: granita e orgoglio catanese

Nel quartiere Gravina, il Bar Alecci è in attività dal 1978. Famoso per il caffè e la granita con brioche, ha resistito al tempo grazie anche al proprietario originario, ancora dietro al bancone con la classica divisa bordeaux. La granita, nata probabilmente in epoca araba, è qui un rito quotidiano. Le regole sugli abbinamenti sono chiare: frutti con frutti, cioccolato con noci e caffè.

Un’extra a Marina di Ragusa

A due ore da Catania, Marina di Ragusa offre una pausa perfetta: sentieri naturali, coste incontaminate e una riserva sul fiume Irminio, rifugio per uccelli migratori. Il Ristorante Il Delfino serve una squisita pasta con le sarde, mentre la gelateria Don Peppinu si proclama la n. 1 d’Italia. Il gelato al pistacchio è diventato leggenda. Foto Depositphotos.com.

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