La Sicilia è molto più di una destinazione turistica: è un intreccio di civiltà millenarie, paesaggi mozzafiato e cultura gastronomica senza eguali. Il quotidiano britannico The Telegraph le ha recentemente dedicato una dettagliata guida di viaggio, celebrando la varietà e la ricchezza di un territorio che continua a conquistare i cuori dei viaggiatori internazionali.
Palermo, Catania, Siracusa, Taormina, Ragusa, Modica: ogni città racconta una storia diversa, un patrimonio che va dai templi greci di Agrigento, Selinunte e Segesta ai raffinati mosaici romani di Piazza Armerina. Il tutto incorniciato da spiagge dorate, calette nascoste, e l’inconfondibile presenza dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa.
Clima mediterraneo tutto l’anno
Il clima è un altro punto di forza. Alcune aree dell’isola si trovano alla stessa latitudine della costa nordafricana, garantendo inverni miti e primavere ideali per viaggiare. Anche d’estate, nonostante le temperature elevate, la brezza marina rende le giornate piacevoli, soprattutto lungo la costa.
Giorno 1 – Tra Etna e vini vulcanici
Mattina: per esplorare la Sicilia, l’auto è quasi indispensabile. La zona orientale accoglie con lo spettacolo del maestoso Etna, le cui pendici ospitano vigneti, frutteti e agrumeti. Trekking guidati permettono di scoprire il paesaggio lunare del vulcano in sicurezza, accompagnati da guide esperte.
Pomeriggio: a Linguaglossa, il ristorante Dai Pennisi – una “macelleria con cucina” – è una tappa obbligata per gli amanti della carne. Attiva dal 1960, la famiglia Pennisi propone bistecche e hamburger da primato. Immancabile l’esperienza di degustazione dei rinomati vini Etna Rosso, sempre più celebrati a livello internazionale come la “Borgogna d’Italia”.

Sera: a Taormina, il tramonto si ammira con un Bellini in terrazza al Belmond Grand Hotel Timeo. Per cena, Tischi Toschi propone autentiche delizie isolane: caponata, pasta con le sarde, finocchietto selvatico e uvetta. Un viaggio nel gusto e nella tradizione.
Giorno 2 – Spiagge e templi greci
Mattina: la riserva naturale della Foce del Belice, vicino Selinunte, è il sogno di ogni amante del mare. Qui non troverete ombrelloni o stabilimenti: solo chilometri di sabbia dorata e mare cristallino. L’ideale per chi cerca la quiete, magari con un picnic all’ombra delle dune.
Pomeriggio: le rovine dell’antica Selinunte, fondata dai Greci e conquistata dai Cartaginesi nel 409 a.C., offrono un’esperienza archeologica di grande suggestione. Una guida può arricchire la visita di significati storici. Poco distante, le Cave di Cusa mostrano colonne incompiute immerse nella vegetazione: un paesaggio quasi sospeso nel tempo.

Sera: la cena al Ristorante Boomerang di Marinella di Selinunte, con il pescato del giorno, è garanzia di freschezza e accoglienza. Per concludere, una tappa a Sciacca, vivace città portuale barocca, e una granita al limone al Bar Roma sono il finale perfetto.
Consigli da esperti e tesori nascosti
Spostamenti intelligenti: è possibile visitare parte dell’isola senza auto. Da Cefalù, ad esempio, si raggiunge Palermo in 50 minuti di treno, e Agrigento in 2 ore.
Il borgo segreto: tra le Madonie, a 80 km da Palermo, si trova Gangi, un gioiello poco conosciuto. Dopo aver ammirato le mummie di sacerdoti nella cripta della chiesa di San Nicolò, è d’obbligo assaggiare le cucchie alla Pasticceria Mantegna: dolci tradizionali a base di mandorle e frutta secca.
Evita la folla: alla Valle dei Templi di Agrigento, il trucco è arrivare puntuali alle 8:30 e parcheggiare all’ingresso del Tempio di Giunone. Si potrà godere delle rovine in relativa solitudine, prima dell’arrivo dei grandi flussi turistici. Foto: Depositphotos.com.