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Celestino Drago è partito da Galati Mamertino e, con tenacia e voglia di fare, ha conquistato gli Stati Uniti un ristorante alla volta. Ha costruito una solida reputazione oltreoceano e, nei suoi locali, accoglie celebrità di Hollywood e politici. Nato in un piccolo paese dei Nebrodi, in provincia di Messina, ha iniziato a lavorare prestissimo, all’età di 16 anni. Alla fine degli anni Settanta è volato a Los Angeles e, a metà degli anni Ottanta, ha aperto il primo locale a Beverly Hills.

“Ho aperto il primo ristorante nel 1985, a Beverly Hills – racconta -. Si chiamava Celestino, io e i miei fratelli allora non parlavamo inglese. Poi ho aperto “Drago” a Santa Monica, quindi ”Il Pastaio”, che è diventato un’istituzione a Beverly Hills, facevo 1.000-1-200 persone al giorno, è diventato un club privato”.

“Dallo sport alla politica… a Hollywood, passano tutti”, dice Drago, parlando dei suoi ristoranti. “Ne abbiamo a Pasadena e altri , alcuni gestiti in società con i fratelli, altri no. Ne abbiamo una decina, facciamo catering, abbiamo la bakery”, prosegue. Quindi aggiunge: “C’è anche un ristorante non italiano, che è un sushi… quello è mio fratello Giacomino, il più rischioso, mi fa ricordare me!”, ironizza. “Quando sono arrivato negli Stati Uniti, avevo una scarpa e una ciabatta: ho pensato “se torno con una scarpa e una ciabatta, sono pari!”.

Con impegno e passione, ha creato un vero e proprio impero, senza mai dimenticare le sue radici e la Sicilia: “Fra tutti i ristoranti ho raccolto circa mille dipendenti. A me fa piacere che si cresca, lì la cultura nostra è quella di aiutare. A chi lavora con noi da tanti anni, io dico ”Qualsiasi cosa ti serva, voglio che fai bene, perché se fai bene, fai bene anche a noi””.

Celestino Drago ha alle spalle una grandissima carriera, costellata di successi: “Lavoro da una vita! – dice sorridendo e sottolineando di avvertire un po’ di stanchezza – Io ho iniziato a 16 anni, ora voglio fare qualcosa per me stesso, non dico che mi piacerebbe uscire dalla ristorazione, però voglio far qualcosa che mi diverte!”

Tra i suoi progetti futuri non ne esclude uno legato al vino, sui suoi Nebrodi. Proprio le considerazioni sulla sua terra, gli danno l’occasione per esortare a darsi da fare e sottolineare l’importanza di dare esempi positivi, in grado di spronare gli altri.

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