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Un gioiello di luce: la Chiesa di San Francesco di Mazara del Vallo.

  • Sorse sopra una chiesa preesistente, dedicata a San Biagio, fatta costruire dal gran conte Ruggero d’Altavilla nella seconda metà dell’XI secolo.
  • L’originale costruzione era in stile arabo-normanno dotata di tre navate e dodici altari, oltre a quello principale.
  • Nel 1680 venne trasformata in stile barocco.

La città di Mazara del Vallo non finisce mai di stupirci. Qui, dove il mare non è solo un elemento della natura, ma un vero e proprio “sovrano”, si scoprono veri e propri tesori che prendono anche la forma di edifici ricchi di storia. Oggi abbiamo deciso di accompagnarvi alla scoperta di un luogo che si svela nella sua bellezza soltanto a chi lo visita. Dall’esterno, è difficile immaginare che la chiesa di San Francesco d’Assisi di Mazara del Vallo possa racchiudere un’incredibile magnificenza, eppure è così. Non c’è da stupirsi, dunque, se viene considerata la chiesa più bella della città. Sorse sopra una chiesa esistente, dedicata a San Biagio. La cripta risale al 250 d.C. e fu uno spazio di preghiera e rifugio per i primi cristiani. La prima costruzione, quella dedicata San Biagio, risale al 1903. Era in stile arabo-normanno e ripartita in tre navate, con dodici altari.

La trasformazione barocca

Nel 1216 il beato Angelo Tancredi da Rieti fondò un convento francescano contiguo all’allora chiesa di San Biagio. Nel 1680, monsignor Francesco Maria Grifeo decise di trasformarla in stile barocco. Le due navate laterali furono abbattute e la navata centrale fu rialzata e coperta con una volta a botte. Gli interni furono arricchiti da un ciclo pittorico e da un apparato decorativo in stucco comprendente statue e un fitto, articolato addobbo plastico. Il tempio fu riaperto al culto nel 1703.

L’epoca contemporanea

In epoca contemporanea, dopo seguito al terremoto del Belice del 1968, la chiesa e l’adiacente convento subirono notevoli danni. Nel 1977 ebbero inizio i lavori di restauro, mentre la riapertura al culto è avvenuta nel marzo del 2019. L’interno, con un’unica navata, è decorata da un fastoso apparato plastico attribuito alla bottega degli Orlando. La decorazione è completata dalle allegorie delle virtù cardinali e teologali. Sono statue in stucco a tutto tondo, con sembianze di figure femminili. Ad esse si accompagnano i busti dei martiri francescani, fra schiere di putti e decorazioni.

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