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Era considerato uno dei migliori chirurghi dell'ospedale universitario Queen Elizabeth di Birmingham, in Gran Bretagna, e solo per caso, nel 2013, fu scoperto il suo "vezzo". Il medico Simon Bramhall,  infatti, lasciava le sue iniziali – SB – sul fegato che trapiantava. Il chirurgo-zorro, come era stato ribattezzato dalla stampa britannica ha ammesso le sue responsabilità e sono due gli episodi dei quali risponderà risalenti al periodo da febbraio ad agosto 2013: la sentenza arriverà a gennaio.

Nel maggio 2014 ha presentatole sue dimissioni, ammettendo davanti a una commissione disciplinare, "l'errore". È comunque difficile stabilire quante volte abbia lasciato il segno. Esperti chiamati a relazionare al processo hanno confermato, comunque, che l'uso, seppur improprio, del gas argon non è ritenuto dannoso per l'organo e che normalmente i segni scompaiono.

Simon Bramhall usava gas argon, solitamente impiegato, durante gli interventi, per cicatrizzare, per lasciare, invece, la sua "firma". La sua difesa punta sul fatto che il medico non fosse solo mentre operava e che quindi il tutto sia avvenuto "in presenza di colleghi". Per l'accusa, invece, le azioni del medico sono state eseguite "con un disprezzo per i sentimenti dei pazienti incoscienti".