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01E' di oggi la notizia che Salvatore La Fata, disoccupato, si sia cosparso di benzina e si sia dato fuoco a piazza Risorgimento, Catania.

 

Sembra una delle tante notizie legate alla crisi e all'incapacità di “tirare a campare”.
In realtà c'è molto altro: Salvatore è noi. Salvatore è tutta la Sicilia, terra costantemente schiaffeggiata da mafiosi balordi e politicanti, incastrata tra malavita e burocrazia.
E ciò che risulta più assurdo è la graduale scomparsa di carità cristiana nel prossimo.

Salvatore, anzi il Sig. Salvatore La Fata (diamo dignità anche a chi non possiede titoli come onorevole o dottore o professore), due anni fa aveva perso il lavoro di operaio specializzato in una impresa edile.
Da allora era rimasto con le mani nelle mani per diversi mesi.
Ma Salvatore ha anche una famiglia da mantenere e, essendo disposto a qualsiasi sacrificio, prova a racimolare qualche soldo vendendo frutta ora a questo ora a quell'angolo di strada.

Non è il lavoro che aveva sempre sognato.

Non è quello che sa fare.
Non è ciò per cui è specializzato, ma “chista è a zita”!
In silenzio ogni mattino è un nuovo inizio ricco di sacrifici e dubbi: “sarebbe tornato a casa con qualche soldo?”, “sua moglie avrebbe fatto la spesa l'indomani?”.

Anche oggi sembrava una giornata come le altre, quando la società, che dovrebbe aiutare un suo figlio in difficoltà (soprattutto se prova a vivere senza rubare la pensione alle vecchiette e/o spacciare droga), fa capolino dalle parti della bancarella di Salvatore nelle fattezze di due vigili urbani, che gli sequestrano tutta la roba.

Fin qui niente da recriminare ai vigili.

Ma a quanto pare, stando alle dichiarazioni dei parenti, le due forze dell'ordine avrebbero risposto con un secco “datti fuoco!”(*), all'ultimo tentativo del fruttivendolo abusivo di difendere quel poco che aveva con la minaccia che si sarebbe incendiato se i vigili gli avessero portato via tutto.

E così è stato.
Salvatore non ha retto più.

Si è recato al vicino distributore.

Ha comprato una bottiglietta di benzina e si è dato fuoco, sotto gli occhi attoniti dei passanti e dei vigili che SAREBBERO CORSI VIA(*)!

Il gesto disperato è stato anche ripreso dalle telecamere di videosorveglianza di un fotografo.
Immagini adesso al vaglio dei carabinieri, intervenuti sul posto assieme agli operatori del 118.

 

Ora l'uomo è nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Acireale. Ha ustioni nel 70 per cento del corpo ed è tenuto in vita artificialmente, nell'attesa di capire se sia possibile realizzare un innesto di pelle. Le sue condizioni sono gravissime.

 

Come accennato in precedenza, la famiglia punta il dito contro i vigili urbani: "Quando Salvatore si è dato fuoco – denuncia il fratello Andrea – i vigili erano lì ma non hanno mosso un dito per fermarlo. Anzi, sono letteralmente fuggiti, come dimostrano le foto che abbiamo visto sequestrate dai carabinieri. Li denunceremo per istigazione al suicidio".


Ho esaurito le parole per esprimere il mio sgomento.
Auguro a Salvatore di riprendersi. Lo incito a non mollare.

Io purtroppo non posso far molto, se non alzare la penna contro chi continua a intascare denari su denari facendo finta di agire per il bene collettivo. Cari politici, dovreste vergognarvi. Punto e basta, senza contraddittorio; avete parlato già abbastanza.
Pregherei inoltre tutte le forze dell'ordine di agire con maggior tatto.
Il distintivo che indossate è uno zainetto di responsabilità e non un buono “manganellate” (anche verbali) da spendere!

 

*_ (parole riportate ai media dal fratello della vittima)

 

Autore | Viola Dante » seguimi su facebook ♥