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Il documento cartaceo più antico d’Europa è custodito nell’Archivio di Stato di Palermo, che sarà protagonista nella puntata di “Archivi, miniere di storia” di Rai Cultura, in onda il 18 maggio alle 22.35 su Rai Storia. Tra gli ospiti della trasmissione, il direttore Claudio Torrisi, i docenti Lina Scalisi e Giuseppe Mandalà, e gli archivisti Serena Falletta e Maurizio Vesco.

Si trova negli ex conventi della Catena e della Gancia

L’inestimabile patrimonio di documenti conservato nell’archivio racconta la memoria di Palermo, una delle città più rilevanti nel Mediterraneo. La città ha vissuto una storia densa di trasformazioni, testimoniata dai numerosi documenti conservati presso l’Archivio di Stato, che ha sede negli ex conventi della Catena e della Gancia.

A Palermo il documento più antico d’Europa

Nella puntata, Marco Mondini esplora il documento più antico d’Europa, il “Mandato di Adelasia del Vasto” del 1109, redatto in greco e arabo, per poi focalizzarsi sul ruolo dei maestri marmorari nella Palermo dei secoli XIII e XIV. La storia delle nobili famiglie siciliane è altrettanto affascinante e, grazie a preziosi documenti, è possibile ricostruire le vicende della dinastia dei Moncada e della sua esponente di spicco, Donna Aloisa. In tempi più recenti, la famiglia Florio ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della città, come dimostrano le carte conservate nell’archivio.

L’Archivio custodisce importanti documenti, la storia

L’Archivio di Stato di Palermo ha sede nell‘ex convento dei Padri Teatini, costruito nel 1602 accanto alla chiesa di Santa Maria della Catena. L’edificio fu adibito a ospedale per le truppe britanniche nel 1812, per poi diventare la sede dell’Archivio di Stato nel 1844. Il complesso conserva ancora i tratti distintivi dell’architettura seicentesca: le aperture sono incorniciate da balaustre piatte e brevi in pietra, mentre all’interno si trova un grazioso cortile porticato con archi in pietra finemente intagliata. L’Archivio custodisce importanti documenti provenienti dagli archivi notarili, diplomatici, giudiziari e amministrativi, risalenti dal XIII al XIX secolo. Tra i documenti più antichi, uno reca il sigillo della grancontessa Adelasia, consorte del conte normanno Ruggero e reggente sino alla maggiore età del figlio Ruggero II; il documento, datato 1109, è uno dei più antichi nel continente europeo.

La bellezza del convento della chiesa della Gancia

L’Archivio si estende anche ai locali del convento della chiesa della Gancia, accessibili tramite un portale sul lato destro della chiesa. Il convento si articola attorno a due cortili. Il primo cortile, di forma rettangolare, presenta portici sui lati corti; il fronte meridionale conserva arcate policentriche risalenti alla fine del XV secolo. L’ingresso del portico, con archi a tutto sesto, è impreziosito da vivaci affreschi raffiguranti episodi della vita francescana. Al centro del cortile spicca un pozzo in stile barocco, mentre in un angolo è stata posizionata la campana originariamente collocata nel campanile del convento. Un’ampia scalinata, realizzata nei primi decenni del XVII secolo, conduce ad altri locali dell’ex convento, disposti attorno a un vasto cortile quadrato. L’imponente dormitorio, sorprendente sia per le dimensioni che per l’altezza, ospita oggi scaffalature a più livelli e una serie di scaffali mobili traboccanti di atti e carteggi.

fonte foto Comune di Palermo

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