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Nel mondo esiste un ristorante dove i banchieri non sono graditi, "ma i cani sì". Così recita il cartello vicino al quale si è fatto immortalare Alexandre Callet, la cui storia è talmente interessante da essere finita sull'autorevole "Le Figaro". 

Il ristoratore francese ha deciso che nel suo locale i banchieri non potranno sedersi, a meno che non paghino 70 mila euro per il solo ingresso. Al "Les Ecuries de Richelieu" funziona in questo modo, prendere o lasciare. La "ratio" della provocazione ha radici molto profonde. 

Alexandre aveva appena 23 anni quando avviò la sua prima attività commerciale. E fin da subito le cose sono state complicate, soprattutto nel rapporto con le banche. Denuncia di aver ricevuto una ventina di "no" prima di riuscire a incassare un finanziamento. La sua cucina, quella sì, è stata apprezzata in fretta. La benedizione della Guida Michelin, nel giro di un paio d'anni, ha creato un flusso consistente di clienti. 

In queste condizioni, il giovane ha deciso di lanciare una seconda attività. Visto il successo della prima, pensava che trovare i 70 mila euro necessari sarebbe stata una pura formalità. Ma si è dovuto ancora una volta scontrare con la realtà degli sportelli bancari. La sua frustrazione fu tale da portarlo a dire, senza prosaici giri di parole, che in banca "ci chiedono di metterci a quattro zampe" per avere un finanziamento.

Ecco perché ha deciso di passare al contrattacco. Ha sì gettato la spugna sul secondo ristorante, ma almeno nel primo pretende simbolicamente che coloro i quali gli hanno rifiutato il credito si inginocchino prima di sedersi al tavolo. Di sicuro il buon Alexandre sa gustarsi la vendetta…