Sette persone sono finite ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla brutale aggressione a un medico del pronto soccorso del Vittorio Emanuele di Catania a Capodanno (leggi qui). Le accuse a vario titolo sono di lesioni aggravate, violazione di domicilio, interruzione di pubblico servizio e minacce a pubblico ufficiale. Subito fu arrestato Mauro Cappadonna, mentre 4 persone erano state denunciate. Cappadonna aveva preteso dal medico di conoscere l’identità di una donna che era appena stata ricoverata dopo un incidente stradale. All’ovvio rifiuto del medico ne è scaturito un diverbio e Cappadonna era tornato alla carica insieme ad altre sei persone che avevano portato a termine una vera e proprio spedizione punitiva.

Gli aggressori si introdussero tutti con il volto parzialmente travisato da cappucci, sciarpe e scaldacollo all’interno del pronto soccorso dell’Ove vergando alla vittima schiaffi, pugni e calci e provocandole un trauma toracico e l’infrazione di una costola. "Con l’educazione non ottieni nulla, se sei educato te la mettono nel c…", per questo si "meritano una sugghiata di coppa (una dose abbondante di percosse, ndr), adesso "dovete andare a dare legnate al medico": sono le frasi che avrebbe detto Salvatore Di Maggio, operatore del 118, ai suoi presunti correi.

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