PALERMO – Coppia di sposini acquista casa e ci trovano dentro una moschea. Ma dopo tanti studi, ecco la verità su quella stanza blu nel cuore di Palermo.

LA STORIA

Quella misteriosa stanza blu era venuta alla luce picchiettando su oltre duecento anni di intonaco. La scoperta è stata condotta dal muratore che giorno dopo giorno al terzo piano della palazzina di via Porta di Castro si sporcava le mani di calce, per provvedere alla ristrutturazione.

Gli sposini nonché proprietari dell’immobile rimasero di stucco davanti a cotanto mistero: scritte arabeggianti, colori intensi contornati da un alone di magia. Ma le finanze ristrette e l’immensa ristrutturazione da portare a termine fece slittare la scoperta definitiva della stanza blu di Palermo di oltre 6 anni.

LE IPOTESI SULLA STANZA BLU DI PALERMO

Dopo sei anni, la coppia ha voluto vederci chiaro su quella stanza rimasta chiusa, l’ultima di passaggio fra lo studio e il disimpegno con scala che conduce ad un terrazzo che toglie il respiro, con vista su Palazzo dei Normanni e sulle innumerevoli cupole della città.

Questa volta a seguirli nella riscoperta, c'era anche un esperto, il professore Franco Fazzio. Iniziarono così i lavori per la seconda volta ed emersero le scritte islamiche. Il colore blu non era solo un ritaglio, un angolo o una parete, tutto ciò che emergeva dagli scavi era di colore blu e argento.

Le scritte sulle pareti vennero datate come appartenenti all’800 e in quella stanza iniziarono a susseguirsi numerosi esperti e critici d’arte, non per ultimo Sgarbi, che incuriosito si era recato in visita. Tutti insieme definirono quella stanza come una piccola moschea nel cuore di Palermo. Antica, antichissima.

LA VERITA’ SULLA STANZA BLU

Di recente anche l’Università di Bonn, capitanata da una arabista, ha voluto vederci chiaro, avviando un’ indagine minuziosa atta alla comprensione totale dei testi. L’indagine è racchiusa in una relazione che reca la firma da Serjun Karam. Dalle indagini dell’Università di Tedesca quella stanza fu luogo segreto di un occultista, creata per praticare esoterismo. Continua l’arabista – l’Islam si è dimostrato sempre molto severo contro chiunque si avvicinasse, anche solo per curiosità, al mondo dell’esoterismo, quindi ritrovare oggi luoghi segreti dedicati al culto dell’esoterismo, non è un concetto improbabile.

A conferma della tesi, ci sarebbero due simboli esoterici, due turga sui muri.

La coppia di coniugi, proprietari della stanza blu, appreso che quella camera in realtà venne vissuta, un tempo, da un mago che in solitudine e segretezza praticava della magia esoterica, non ha battuto ciglio e tutt'ora continua a vivere quelle quattro mura come luogo destinato alla lettura e all'ascolto di buona musica. Unico divieto è stato imposto al loro piccolo figlioletto per evitare che con il suo triciclo distrugga un pezzo di storia dell’Islam a Palermo.