Il giorno dopo la strage all'interno del Pulse, la discoteca gay di Orlando nella quale Omar Mateen ha aperto il fuoco sulle persone che ballavano, facendo 50 morti e oltre 53 feriti, crescono la rabbia e il dolore per quella che è la peggiore sparatoria della storia americana. Mateen, nato a New York ma di origini afgane, in passato era finito per tre volte nel mirino dell'Fbi ma era stato rilasciato. L'uomo, armato con un fucile d'assalto e una pistola, ha sparato all'impazzata. Poi ha trattenuto per ore decine di ostaggi. Alla fine è stato ucciso dalle teste di cuoio che avevano circondato la zona.

La rivendicazione della strage dello Stato Islamico arriva anche tramite la radio ufficiale del gruppo, al-Bayan, dopo quella diffusa dall'organo di propaganda del gruppo 'Amaq'. L'attentatore viene descritto come "uno dei soldati del Califfato in America". Al-Bayan, con sede a Mosul (roccaforte dei jihadisti in territorio iracheno), diffonde ogni mattina via Internet una sorta di "bollettino di guerra" della giornata precedente.

Sitora Yusufiy, ex moglie dell'attentore che aveva conosciuto Mateen nel 2009, dice: "Pochi mesi dopo esserci sposati ho conosciuto la sua instabilità, e ho visto che era bipolare, si arrabbiava per nulla. Dopo qualche mese, ha iniziato ad abusare fisicamente di me. Non mi permetteva di parlare con la mia famiglia, mi teneva in ostaggio". Il padre del killer si dice sorpreso del comportamento del figlio: "Non so perché lo abbia fatto. Non ho mai capito che aveva l'odio nel cuore. Se avessi saputo le sue intenzioni, lo avrei fermato", ha detto in un comunicato diretto al popolo in Afghanistan, Paese d'origine. "Mio figlio era un bravo ragazzo", con una moglie e un bambino. "Lo vidi il giorno prima della strage, non vidi il male nei suoi occhi. Sono addolorato e l'ho detto al popolo americano".

Una bufera di polemiche rischia di abbattersi sull'Fbi in quanto, nonostante il killer fosse stato interrogato tre volte, due nel 2013 e una nel 2014, per sospetti legami al terrorismo, ha potuto comunque acquistare legalmente un fucile e una pistola la settimana scorsa. Secondo i media Usa, il fatto che Omar Mateen fosse nel radar dell'Fbi riaccenderà il dibattito riguardante le leggi sulle armi da fuoco nel Paese in riferimento alle persone sotto inchiesta per il terrorismo. Il capo della polizia di New York, Bill Bratton, ha duramente criticato la Nra, la potente lobby delle armi che la scorsa settimana ha fatto una campagna per evitare che alle persone incluse nella lista no-fly del governo sia vietato l'acquisto delle armi. "L'idea che abbiamo una lista nera sui terroristi e una lista no-fly e che qualcuno su quelle liste possa comunque acquistare un'arma è il più alto livello di follia", ha detto Bratton alla Cnn.

Donald Trump, intanto, rilancia: "Bando a nuovi arrivi musulmani". Dopo aver espresso dolore per le vittime, il candidato dei repubblicani alla Casa Bianca non ha perso tempo per cercare di sfruttare il massacro di Orlando in chiave elettorale, rilanciando la sua proposta di bando all'ingresso di migranti musulmani negli Usa: "Facciamo entrare oltre 100.000 migranti dal Medio Oriente ogni anno destinati a restare", ha dichiarato. "Dall'11 settembre, centinaia di migranti e i loro figli sono risultati implicati in fatti di terrorismo negli Usa".

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