Quella di Veronica Panarello, in base alla grafologia, è "una personalità contraddittoria, che passa da momenti di apparente serenità e calma ad altri nei quali reattività, ostilità e rancore la fanno da padroni (vedi grafia con assi letterali che tendono verso sinistra)". A scriverlo, in un lungo articolo su "Il Giornale", è Evi Crotti, celebre esperta di comunicazione e psicopedagogista.

E ancora: "La sfera sentimentale della scrivente è stata nel passato scarsamente alimentata dall’affetto, specie da parte delle figure femminili che non hanno fatto da supporto positivo, alimentando in lei sensazioni di solitudine e dando luogo a note d’insoddisfazione verso un mondo sentito come maldisposto e ostile. La grafia semplice, chiara e leggibile, con frequenti lettere addossate tra loro, è segnale d’ansia e di difficoltà nell’elaborare il proprio vissuto con serenità, per cui la realtà rimane sempre alterata da un’emotività incontrollabile, che può giocare a sfavore dell’autocontrollo creando reazioni contraddittorie".

Le "tristezze inspiegabili e immotivate", dunque, secondo Evi Crotti hanno radici specifiche. "La tendenza alla copertura e al mascheramento, unitamente alla scarsa capacità elaborativa del pensiero, la rende fragile di fronte a tutto ciò che va a scalfire il suo modo di essere inerte e passivo. Mal sopporta, infatti, la responsabilità e di fronte a essa può manifestare atteggiamenti scostanti o accaparranti, oppure presentare attacchi di panico che la rendono incapace di autocontrollo emozionale".

Ne consegue che "la sfera emotivo-affettiva non appare dotata di una maturità in linea con l’età anagrafica, non essendo riuscita a superare la fase adolescenziale alla quale è rimasta ancorata, rimanendo così prigioniera di se stessa, delle proprie angosce affettive e di fantasmi immaginari".

CLICCA SUL PULSANTE IN BASSO PER VEDERE GLI SCRITTI DI VERONICA PANARELLO