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Per decenni è rimasto in cassaforte, ma non ha mai perso neanche un briciolo della sua bellezza. Si tratta del quarzo taglio cabochon adornava la fibula del mantello con cui Federico II venne sepolto nel suo sarcofago. È tornato alla luce (ed è pronto a volare a New York).

Il gioiello ritrovato di Federico II

È la prima occasione in cui si espone la pietra. Sarà uno dei tesori della mostra “Constancia. Donne e potere nella Sicilia mediterranea di Federico II”, che si apre il 7 marzo 2022 all’Istituto Italiano di Cultura di New York. Il quarzo rendeva ancora più prezioso il mantello con cui Federico II fu deposto nella Cattedrale di Palermo, nel 1251, nel sarcofago di porfido rosso.

Prodotta interamente dall’IIC – organo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) per promuovere all’estero l’immagine dell’Italia e la sua cultura umanistica e scientifica – la mostra sarà inaugurata a ridosso della Giornata Internazionale della Donna.

Donne e potere nella Sicilia dello Stupor Mundi

La mostra si aprirà alla presenza dell’Ambasciatrice italiana negli Stati Uniti, Mariangela Zappia e del direttore dell’Istituto Fabio Finotti. Un’esposizione preziosa, costruita con rigore filologico da Maria Concetta Di Natale, Pierfrancesco Palazzotto e Giovanni Travagliato, docenti dell’Università di Palermo.

Si potranno vedere per la prima volta negli Usa dei reperti straordinari, alcuni dei quali mai prestati prima, che raccontano quattro donne di potere, vissute tra XII e XIV secolo, tutte legate a Federico II e tutte battezzate col nome Costanza. Quelle donne erano la madre, la moglie, la figlia e la nipote dell’imperatore.

Le opere esposte parleranno infatti di Costanza d’Altavilla, regina e imperatrice (1154-1198), madre di Federico II; della prima moglie dello “Stupor mundi”, l’imperatrice Costanza d’Aragona (1184ca.-1222), di cui quest’anno ricorrono gli 800 anni dalla morte e della quale saranno esposti gli anelli del corredo funebre.

Ancora, dell’imperatrice Costanza (1231ca.-1307/13) figlia naturale di Federico II e Bianca Lancia e sposa bambina di Giovanni III Ducas Vatatze, imperatore d’Oriente a Nicea; infine della regina Costanza (1249-1300), figlia di Manfredi, altro figlio di Federico II.

La mostra a New York, visitabile nella sede dell’IIC su Park Avenue sino all’8 aprile, affronta due temi : il rapporto tra donne e potere e quello tra spazio italo-europeo e Mediterraneo, rappresentato dal mondo di Federico II e Costanza d’Aragona.

La mostra a New York

Lo fa attraverso una raccolta di beni preziosi dalle Cattedrali e dalle collezioni diocesane di Palermo e di Monreale, dalla Biblioteca comunale e dalla Cappella Palatina, dal Museo archeologico Salinas e dalla Galleria di Palazzo Abatellis di Palermo, dalle collezioni dell’Assemblea Regionale Siciliana, oltre che da prestatori privati, grazie all’impegno degli uffici regionali preposti alla tutela e alla valorizzazione dei Beni Culturali.

«Sono orgoglioso di portare Palermo e la Sicilia a New York – dichiara Fabio Finotti, direttore dell’IIC – La civiltà di Federico II è straordinaria, ed ha un rilievo fondamentale nello sviluppo della nostra storia non solo politica ma culturale. Non dimentichiamo infatti che l’Italia si è fatta prima con la lingua e la poesia che con le armi, e Dante nel De Vulgari Eloquentia mette i poeti siciliani della corte di Federico II alle origini stesse della lirica “italiana».

Il quarzo di Federico II sarà esposto a Palermo

Al centro della mostra c’è il prezioso quarzo esposto per la prima volta al pubblico e che solo al suo ritorno a Palermo verrà mostrato nella Sala Normanna del nuovo allestimento del Tesoro della Cattedrale.

Federico II morì nel 1250 in Puglia. Sebbene scomunicato, trovò sepoltura nella Cattedrale di Palermo. L’apertura del sarcofago avvenne nel 1781, alla luce delle candele.

Il corpo apparve in ottimo stato, con addosso varie tuniche impreziosite da fibbie, fregi e ricami. Il quarzo cabochon esposto al pubblico per la prima volta è identificabile – come riferisce Giovanni Travagliato – nella pietra centrale della fibula da mantello riprodotta in uno dei disegni del volume di Daniele che mostra il corpo dell’imperatore.

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