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Giorgio Locatelli, intervistato da Vanity Fair, ha rivelato che vorrebbe aprire un ristorante davanti al mare, in Puglia o in Sicilia. Tra lo chef e la nostra isola c’è già un profondo legame: è infatti noto per aver dedicato alla cucina siciliana il suo libro “Made in Sicily“, che raccoglie le ricette della tradizione. Sebbene sia un toscano doc, ha sempre elogiato i nostri sapori e anche in passato aveva espresso il desiderio di aprire un locale qui.

Sull’argomento è tornato a parlare nello scorso mese di dicembre. Locatelli, celebre volto di Masterchef, ha alle spalle una lunga esperienza nel Regno Unito. Parlando a Vanity Fair, quando gli è stato chiesto “Parla spesso delle differenze tra Italia e UK: tornerebbe indietro?”, ha risposto: “In Italia? Sì, mi piacerebbe tantissimo. Sarebbe un sogno avere un ristorante al Sud, davanti al mare, in Puglia o in Sicilia, dovrei solo trovare il tempo”.

Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri, giudici di Masterchef
Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri, giudici di Masterchef

Nel 2022, al Corriere della Sera, aveva già rivelato: “Io sono innamorato del Sud Italia. La mia cucina a Londra è cambiata da quando, dopo i 30 anni, ho scoperto la Puglia e la Sicilia. Mi piacerebbe aprire un ristorante stagionale in una di queste due regioni”. Adesso, la conferma di quel desiderio nella nuova intervista a Vanity Fair: difficile sapere se sia una sorta di “spoiler” o se, ancora, si tratti solo di un sogno.

Quel che è certo, invece, è che Giorgio Locatelli ama la cucina siciliana: “Quando vado in Sicilia – spiega nel libro “Made in Sicily, le ricette della tradizione siciliana” – rimango sempre stupito dall’incredibile intensità di sapore di qualunque cibo, dai broccoli verde dorato con quel gusto quasi sfrontato, ai pomodori di Pachino dalla dolcezza commovente, ai limoni che crescono ovunque e che si possono mangiare anche tagliati a fettine e conditi con un filo d’olio e un pizzico di sale”.

“Ma non è soltanto questo. Ciò che davvero mi sorprende è l’idea assolutamente radicata nei siciliani che gli ingredienti debbano sempre prevalere su qualunque eccesso creativo o pretenziosità. Ciò che emerge da ogni piatto non è la personalità dello chef, ma la voce della terra e del mare”.

Foto in evidenza: Sky

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