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Giusy Pepi si è allontanata da Vittoria non perché avesse un altro uomo, ma perché “aveva un disagio familiare importante“. A dirlo, durante la trasmissione Pomeriggio 5, il Capo della Squadra Mobile di Ragusa, Antonino Ciavola. Intervistato da Barbara d’Urso, ha spiegato ulteriori dettagli della vicenda della mamma siciliana che è scomparsa per oltre un mese. È stata ritrovata a Palermo, dove ha vissuto per settimane come una senzatetto.

«All’inizio dell’attività investigativa abbiamo attestato che la donna si fosse allontanata volontariamente e che voleva raggiungere Palermo a bordo di un autobus», ha detto Ciavola. Le forze dell’ordine erano sulle sue tracce, poi sono arrivate anche numerose segnalazioni, fino al ritrovamento.

«Lei è andata via perché aveva un disagio familiare particolarmente importante. Non posso e non voglio entrare nel dettaglio – ha aggiunto il Capo della Squadra Mobile -. Una donna che si allontana dai propri figli deve avere un motivo molto forte. Ma la fuga non è mai una soluzione, si è messa in pericolo, è andata in un posto senza avere assistenza».

Giusy Pepi ritrovata

«Quando l’avete trovata era spaventata?», ha chiesto la conduttrice. Ciavola ha risposto: «Sì, i colleghi della Squadra Mobile di Palermo hanno fatto un lavoro incredibile in poche ore. All’inizio aveva un atteggiamento di chiusura. Le donne della polizia l’hanno assistita, instaurando un dialogo. Lei ha raccontato non soltanto quello che ha fatto negli ultimi 40 giorni, ma gli ultimi 20 anni. Ci sono motivazioni molto forti, giudicarla è un errore. Bisogna aiutarla, bisogna aiutare i figli a ricreare armonia. Il primo desiderio della signora era quello di incontrare i figli e così abbiamo fatto.

Adesso Giusy Pepi è in una struttura protetta: «Bisogna precisare che le donne in una situazione di questo tipo non sono recluse. Sono libere, le donne che cercano protezione vengono messe in una situazione serena. È una donna libera, è assistita, è seguita da una psicologa, da un avvocato e sta seguendo un percorso. Nulla vieta che veda i suoi figli, anzi, è previsto. I ragazzi sanno da quando li abbiamo incontrati che non sono soli, avranno modo di incontrare la mamma. Fa parte del lavoro di chi assiste queste donne».

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