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Nonostante siano passati cinque anni dalla morte della sua compagna, Graeme Foster, 49 anni, non si dà pace. La donna, madre di due bimbi, è morta per un cancro all'utero dopo che i medici valutarono erroneamente i risultati di un pap test, ritenendoli normali. La vicenda ha avuto luogo nel Regno Unito. Adesso gli oepratori dello Sheffield Teaching Hospitals La NHS Foundation Trust hanno ammesso che se nei risultati degli esami ai quali la donna si era sottoposta, fossero state viste delle anomalie, la donna sarebbe stata sottoposta a ulteriori test. Con un "trattamento appropriato, non avrebbe sviluppato il cancro alla cervice uterina".

La donna, dopo aver dato alla luce il figlio Casper, nel 2010, ha iniziato a soffrire dei primi disturbi: le fu detto che si trattava di un'infezione e fu sottoposta a un ciclo di antibiotici, ma ha continuato a soffrire dei sintomi di cancro all'utero, tra i quali perdita di peso e forti dolori alla schiena, al bacino e all'addome. 

Dopo aver visto vari medici in diverse occasioni, è stata indirizzata a un ginecologo. Nell’aprile del 2011 è giunta la drammatica diagnosi. Infine, è stata informata che il suo cancro era incurabile alla fine del 2012. È stata ricoverata in un ospizio l'8 giugno 2013 ed è morta sei giorni dopo. Lo Sheffield Teaching Hospitals La NHS Foundation Trust, responsabile dei risultati dei test, ha già ammesso le proprie responsabilità per la morte. Il marito continua a chiedere giustizia.