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01Dopo la notizia della raccolta firme messa in piedi dalla Coldiretti per rendere la pizza Patrimonio Unesco dell’Umanità, arriva la notizia che anche in Sicilia si trovano alcune delle migliori pizzerie italiane.

Quali sono le 15 migliori pizzerie d’Italia? È il Daily Mail, il noto quotidiano britannico, ad averne dato la notizia, stilando una classifica di tutti i luoghi della Penisola in cui la pizza si mangia meglio. Quasi tutta la graduatoria è a maggioranza napoletana, ma la Sicilia si difende bene, con due posti, il 12esimo e il 14esimo: uno a Stromboli e uno a Palermo.

La pizza è nata a Napoli, alla fine dell’Ottocento, sull’onda della nota leggenda della pizza margherita; eppure alcune iscrizioni parlano di una ‘pizza’ già nel 997 a Gaeta.
Sono molte le città d’Italia che condividono con Napoli l’antica tradizione della pizza. Un contratto di locazione redatto a Sulmona, nel 1201 e poi altri nelle città di Roma, L’Aquila e Pesaro confermerebbero la sua ampia diffusione anche altrove; d’altronde il pane è uno dei cibi più antichi mai esistiti.

Non si conoscono le esatte evoluzioni della pizza medievale in quello che è il piatto che oggi tutti conosciamo, quello che si sa è che diverse regioni presentano, della pizza, molteplici varianti. E se non sono pizze sono focacce, schiacciate, torte ripiene, che con la pizza condividono almeno in parte un sentiero storico e culinario.

Questo gustoso alimento di cui gli italiani vanno fieri e amano, non è altro che un piatto completo, anche nella sua versione più semplice. Perché oltre a contenere i carboidrati, presenti nell’impasto, presenta anche ingredienti, come la mozzarella, presidio delle proteine, delle vitamine e di antiossidanti, come il pomodoro, che se cotto libera il licopene, olio, ricco di acidi grassi buoni e capace di indurre la digestione delle fibre, e basilico, che oltre a dare sapore ai piatti, fornisce al nostro organismo un’ottima protezione su più fronti; non a caso i greci lo definivano una pianta ‘regale’.

Per non parlare poi degli altri ingredienti, che oggi si ha la possibilità di aggiungere, che rendono il piatto ancora più ricco e nutriente: dalle verdure al pesce, dalle uova alla carne, ce n’è davvero per tutti i gusti, anche per i bambini, i quali adorano anche le versioni dolci, più moderne, di questo alimento.

In Sicilia, esistono diverse versioni locali della pizza: la cosiddetta pizza siciliana più conosciuta è lo sfincione palermitano, a base di pomodoro, cipolla, acciughe sotto sale, pangrattato e caciocavallo. A Catania invece, si usa consumare una sorta di pizza ripiena con verdure, salsiccia e tuma; a Messina ci sono i ‘pituni’, calzoni con ripieno di indivia, caciocavallo, pomodoro e acciughe salate, gli stessi ingredienti della nota focaccia, mentre a Siracusa si prepara il pizzolo, una specialità di Solarino e Sortino, amata anche in versione dolce con crema di pistacchio, cioccolato, e naturalmente la classica, ricotta e miele. E a Ragusa? Si trova la ‘scaccia’, molto simile alla schiacciata catanese.

Dopo la sentenza dell’Unione Europea, che nel febbraio 2010 ha proclamato la pizza ‘Specialità Tradizionale’, ora Coldiretti punta al massimo: il titolo di Patrimonio dell’Umanità UNESCO. E mentre la campagna di sostegno continua (a fine mese erano già 2.700 le firme raccolte solo da Coldiretti Ravenna), il Daily Mail ci festeggia con una classifica.

Lo scettro di migliore pizza d’Italia se lo è aggiudicato “L’Antica Pizzeria da Michele” di via Cesare Sersale a Napoli; mentre in Sicilia, i vincitori sono “L’Osservatorio”, di Stromboli, e la “Pizzeria Frida” del capoluogo di regione. Nella lista anche due pizzerie romane e una milanese.

Autore | Enrica Bartalotta