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Il 15 marzo del 1972 usciva Il Padrino, primo film della leggendaria saga di Francis Ford Coppola. The Godfather ebbe un successo planetario, vinse 3 Oscar, consacrò Marlon Brando come icona e lanciò Al Pacino. Molte scene furono girate in Sicilia e i luoghi usati come set sono, ancora oggi, meta di veri pellegrinaggi.

Il Padrino e il set in Sicilia

Il Padrino compie 50 anni. La prima parte della celebre triologia è stata elogiata dalla critica. Ispirata ai romanzi di Mario Puzo, narra le vicende della famiglia mafiosa italo-americana dei Corleone. La Sicilia ritratta sul grande schermo è iconica. Tra i luoghi di culto c’è, indubbiamente, il Bar Vitelli di Savoca, scelto dal regista Francis Ford Coppola.

In occasione del traguardo del mezzo secolo di The Godfather, Giulio Motta, nipote di Maria D’Arrigo, titolare del Bar, ha rivelato alcuni interessanti aneddoti legati al film. Pare, ha detto all’Adnkronos, che Al Pacino non riuscisse a resistere alla granita di limone con lo zibibbo: «Ne era ghiotto, ne mangiava tantissime al giorno, erano diventate la sua passione».

La Paramount arrivò a Savoca quasi per caso. «Tra i finanziatori del film c’era un lontano parente di mia zia emigrato in America in cerca di fortuna. Chiese di portarle i suoi saluti, così quando il cast e la produzione giunsero a Savoca si resero conto che il paesino era la location ideale per girare alcune scene che avrebbero dovuto essere ambientate a Corleone», racconta Motta.

Attori e regista rimasero per due mesi. «Mia zia li ospitò a casa sua, distante appena una decina di metri dal bar. Lo fece come fossero di casa, come se li conoscesse da sempre. Era una donna accogliente e generosa», aggiunge Giulio Motta.

Aneddoti leggendari per un film leggendario

Terminate le riprese, la produzione chiese alla signorina D’Arrigo quanto avrebbero dovuto pagare per il soggiorno: «Firmarono un assegno in bianco – racconta il nipote – e mia zia glielo strappò davanti agli occhi, dicendo loro: “Questa è l’ospitalità siciliana. Tornate in America e parlate bene del paesino”».

Aneddoti leggendari per un film leggendario. Una pellicola che, ancora oggi, evoca un preciso immaginario e atmosfere perfettamente delineate.

Si narra, ad esempio, che Marlon Brando accettò di farsi “provinare” quando in pochi credevano che potesse incarnare l’anziano Don Vito Corleone. E che ottenne la parte con trucchi da istrione: ovatta in bocca per cambiare il profilo delle guance, brillantina in testa per “invecchiare” i capelli, voce bassa e roca per caratterizzare il personaggio.

Molte battute del film sono passate alla storia, come quella di don Vito Corleone che dice “Gli farò un’offerta che non potrà rifiutare” (I’m going to make him an offer he can’t refuse) o quella di Clemenza che, dopo un omicidio, dice al killer “A pistola lasciala, pigliami i cannoli” (Leave the gun, take the cannoli).

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