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Anche quest’anno durante la Settimana Santa, Mercoledì 17 e Venerdi 19 Aprile si svolgerà a Castroreale la tradizionale processione del “Cristo Lungo”,unica al mondo nel suo genere. Ecco un motivo per visitare Castroreale, il balcone sulle Isole Eolie tra i vulcani Etna e Stromboli. Castroreale, città d’arte e uno dei Biorghi più belli d’Italia, oltre alle bellezze paesaggistiche offre al visitatore momenti di spiritualità intensi e particolari che lo riportano a un lontano passato.

La processione “du Cristu Longu” fu istituita nel XVII secolo per ricordare il momento tragico della morte di Gesù durante la Settimana Santa. L’evento è riproposto anche il 23 e il 25 Agosto per ricordare la miracolosa liberazione della città di Castroreale dal colera del 1854. Il simulacro del Santissimo Crocefisso, realizzato in cartapesta, è opera di un anonimo plastificatore siciliano del XVII secolo ed è custodito e venerato nella Chiesa di Sant’Agata situata nel centro storico del paese.

Il Crocifisso collocato su di un palo ligneo di cipresso lungo 13 metri e assicurato mediante un pesante canapo alla vara, anch’essa lignea, di oltre 3 quintali di peso e inalberato attraverso un complicato meccanismo di pertiche. La vara nel suo complesso pesa circa 700,00 kg ed è portata a spalla da 16 uomini. A manovrare le forcine delle pertiche sono degli esperti “maestri di forcina” che permettono al simulacro di ben muoversi in equilibrio tra le strette strade dell’antico paese. Secondo un’antica tradizione i portatori erano quasi tutti contadini, i forcinari artigiani del legno o assimilati.

Giorno 17 Aprile, Mercoledì Santo, il fercolo sarà portato in processione per le anguste e strette vie del centro storico fino all’interno della Chiesa Madre, dove rimane esposto alla venerazione dei fedeli fino al termine della Santa Messa, per rientrare nel tardo pomeriggio nella chiesa di Sant’Agata.

Venerdì 19 Aprile,Venerdì Santo, la processione si ripete con alcune varianti: il Crocefisso non entra nella Chiesa Madre. Giunto in Piazza Duomo, dopo una breve sosta, accompagnato dalle cinque antiche Varette lignee del ‘600 farà rientro nella chiesa di Sant’Agata.

L’emozione è generale, tant’è che a differenza di altre feste religiose, questa si svolge in un religioso silenzio, si sente la necessità di un breve momento di raccoglimento, di un breve esame di coscienza che suggeriscono quel sentimento di amore universale che dovrebbe accomunare gli uomini nel corso della loro esistenza terrena.

Qualche lacrima scende sul viso di qualcuno: nelle lacrime c’è un mondo, ogni lacrima è unica come unica è la Processione du Signuri Longu, attimi di una comunità.

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