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Lando Buzzanca è morto ieri, 18 dicembre, a Roma, all’età di 87 anni. L’attore palermitano ha scritto importante pagine di storia del cinema italiano e, nei suoi ricordi e nelle sue interviste, la Sicilia e le sue origini hanno spesso trovato spazio, con un legame che non si mai spezzato.

Lando Buzzanca, palermitano per sempre

Buzzanca era nato a Palermo nel 1935, in via Torino, nella zona della stazione centrale. La sua era una famiglia di attori e si può dire che fosse cresciuto a “pane e cinema”. Il padre era stato proiezionista prima al cinema Biondo, poi a Mazara del Vallo e, infine, in via Montalbo (sempre nel capoluogo).

“A 17 anni, senza una lira, volevo fare l’attore. Sono nato in via Torino, poi ho vissuto dalle parti di via Oreto, era quella la mia città. La sera prima di partire ero al cinema con gli amici e nell’intervallo del film mi alzai e gridai: ”Guardatemi adesso perché poi dovrete pagare per vedermi””, ha raccontato al Giornale di Sicilia, in un’intervista del 2017.

La destinazione del viaggio era Roma, dove Lando Buzzanca voleva fare l’attore: “Due anni e mezzo fame di fame, di alloggi di fortuna, di freddo, ho trovato riparo perfino nei portoni. Poi mia madre mi scrisse che non avrebbe voluto trascorrere il terzo Natale senza il suo primo figlio a tavola. Ritornai“.

Proprio in occasione del ritorno a Palermo conobbe Lucia, che sarebbe diventata sua moglie per 57 anni: “Appena misi piede a Palermo, incontrai lei, una ragazza neppure diciottenne, Lucia, figlia di importanti gioiellieri con negozio in via Ruggero Settimo. Mi guardò, la guardai. Rimase subito incinta”.

Proprio quando nacque il figlio, venne ammesso all’Accademia Sharoff di Roma, la prima scuola d’arte drammatica italiana a praticare il metodo Stanislavskij. L’esordio davanti la macchina da presa avvenne come comparsa, poi arrivò la notorietà con ruoli importanti nel cinema italiano: “Dopo il primo film con Germi, ”Divorzio all’italiana”, dissi a Lucia di trasferirsi a Roma col bambino. Con cinquecento mila lire in tasca, pagai i debiti, le pigioni arretrate. La mia vita cambiò, diventai un palermitano ricco. Non volevo essere nessuno, e invece…”.

Sebbene si fosse poi trasferito a Roma, non ha mai dimenticato la sua terra: “Io sono prima palermitano, poi siciliano e dopo italiano”, ha raccontato a Repubblica.

E l’ultima apparizione palermitana fu proprio in occasione della festa che la sua città ama di più, quando Lollo Franco lo chiamò per il Festino di Santa Rosalia, nel 2016: “Sono contentissimo di essere voce recitante la notte del 14 luglio – ha detto Lando Buzzanca. Io ho un debito con Palermo, l’ho trascurata. Ma se non fossi nato qui non avrei avuto il giusto mix di determinazione, la pulsione e l’energia dell’Etna e la tenerezza e il profumo del gelsomino”.

Foto di fanja2k7 – Flickr, CC BY 2.0.

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