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Luigi Capasso aveva pianificato la strage. Il carabiniere mercoledì ha impugnato la pistola d'ordinanza e ha sparato prima alla ex moglie, Antonietta Gargiulo, ferendola gravemente, poi alle due figlie, uccidendole, e infine si è tolto la vita. I militari hanno trovato nell'appartamento di via Collini dei Pini quattro alcune lettere, scritte da Capasso ai fratelli e alla madre. Nelle lettere c'erano assegni con le somme ripartite per tutti e i soldi per sostenere le spese dei quattro funerali. È stata, dunque, un'azione premeditata nei dettagli e consolidatasi nella giornata di ieri.

L'uomo ha atteso la ex moglie in garage e le ha sparato, quindi è salito in casa della donna, ha sparato alle figlie e ha poi fatto passare molte ore, prima di togliersi la vita.

L'Arma dei carabinieri intanto "sta fornendo all'Autorità giudiziaria la massima collaborazione investigativa e ogni informazione in suo possesso – si legge in una nota ufficiale – e ha disposto per gli aspetti di propria competenza l'esecuzione di una rapida inchiesta, tesa ad accertare i fatti con puntualità e trasparenza".

"Questa procedura ulteriore rispetto al procedimento già avviato dall'Autorità giudiziaria – si precisa – porterà a una completa conoscenza della vicenda e all'adozione dei provvedimenti che si renderanno necessari. La grave tragedia familiare avvenuta a Cisterna di Latina – prosegue il comunicato – impone l'obbligo di verificare se le autorità gerarchiche e sanitarie competenti a valutare il comportamento e la condizione psicofisica dell'appuntato Luigi Capasso avessero elementi sufficienti per prevedere quanto purtroppo è accaduto, nonché se sia stato fatto tutto ciò che la legge consentiva a tutela della consorte e, per estensione, dell'intero nucleo familiare".