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Palermo e i suoi segreti: il Cipresso di San Benedetto.

  • La ricerca delle migliori leggende siciliane ci porta oggi a Palermo.
  • Percorrendo via Oreto Nuova, nei pressi dello snodo autostradale, basta alzare lo sguardo per vedere il Santuario di San Benedetto il Moro.
  • Tra la folta vegetazione si scorge subito un albero diverso dagli altri: un cipresso alto e maestoso. Ecco la sua storia.

La città di Palermo è ricca di storie misteriose, che mescolano storia e creatività popolare, folklore e tradizione. Il capoluogo siciliano può vantare davvero tante leggende che riguardano i suoi luoghi, ma anche alcuni elementi particolari. Tra queste, vi è sicuramente la leggenda del Cipresso di San Benedetto. Per conoscerla meglio, dobbiamo visitare il Santuario di San Benedetto il Moro, adiacente al cimitero di Santa Maria di Gesù e contiguo alla borgata omonima, nella periferia della città. Qui si trova un cipresso che svetta alto e maestoso, che si fa subito riconoscere. Ma qual è la sua storia? Si narra che il Santo, durante il suo eremitaggio in questo luogo, avesse piantato il suo bastone nel terreno e che, da questo, sarebbe nato l’albero che vediamo ancora oggi. Il cipresso viene anche chiamato “bastone di San Benedetto“, confermando il legame con il luogo e la figura di Benedetto. L’albero si caratterizza anzitutto per la forma. Alla sommità è stroncato, probabilmente a causa di un fulmine. All’apparenza, anzi, è poco armonioso rispetto a questo tipo di albero.

Per vedere da vicino l’albero della leggenda del Cipresso di San Benedetto, basta fare una breve camminata lungo una comoda stradina  a gradoni, alberata, alla sinistra del convento. Qui si mostra ai tanti che accorrono in concomitanza dei festeggiamenti in onore del Santo, ma anche ad appassionati, botanici e semplici curiosi. Tradizionale è il pellegrinaggio della seconda domenica di Pasqua per ricordare il transito di San Benedetto, avvenuto il 4 aprile 1589, martedì di Pasqua. Prima di ricevere l’Eucaristia chiese perdo­no a tutti e a ciascuno dei confratelli. Si spense serenamente in quel silenzio che tanto aveva amato durante la sua vita. Le spoglie si trovano all’interno della Chiesa del Convento di Santa Maria di Gesù.

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