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Tre esplosioni, a una distanza di due-tre ore l'una dall'altra, poi fumo e cenere. L'Etna torno a mostrarsi in tutta la sua maestosità, facendosi sentire in molti comuni della provincia di Catania. I vulcanologi tranquillizzano la popolazione, spiegando che gli eventi rientrano nella normalità, ma sul vulcano siciliano l'attenzione è massima, con un'allerta che è passata da verde a gialla.

"È stato un evento modesto e del tutto normale per l'Etna, solo che da un po' di tempo non ne vedevamo cosi'. Nel 2013 vi furono centinaia di esplosioni simili", ha detto all'AGI Boris Behncke dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

L'attività riguarda la bocca orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna. Il cratere, ha detto, sempre all'AGI, il vulcanologo Marco Neri, "è cresciuto negli ultimi 6-7 anni, e la sua bocca orientale guarda la valle del Bove". 

Rispetto alla recenti esplosioni, ha rassicurato Neri, "la differenza quella di oggi l'hanno fata l'energia, una bella giornata (che ha dato modo di vedere l'esplosione, e la potenza della detonazione, avvertita in centri abitati che distano 7-8 km in linea d'aria".