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Il significato dell’opera davanti la Cattedrale.

  • Le due mani, dallo scorso 18 dicembre, si trovano sul sagrato dell’edificio-simbolo del Capoluogo.
  • Da quando sono state posizionate lì, hanno attirato moltissimi curiosi e sono protagoniste di moltissime foto.
  • Ecco chi le ha realizzate e qual è il suo significato.

Fino al 30 marzo 2021, sul sagrato della Cattedrale di Palermo, ci saranno due grandi mani che sorreggono un albero d’ulivo. Dal momento della loro installazione, le mani di Lorenzo Quinn a Palermo hanno suscitato grande curiosità. Ogni giorno tanti curiosi si fermano, osservano e scattano foto. L’opera d’arte si chiama Give ed è già stata ospitata da altre location:  «Felicissimo di poter installare Give in un altro magnifico contesto – ha detto Lorenzo Quinn -. Questa volta la location è molto adatta ai tempi in cui viviamo, durante i quali molte persone hanno avuto bisogno, hanno bisogno e avranno bisogno in futuro di altre persone per dare loro supporto». Si tratta di un simbolo di pace e coesione sociale. L’obiettivo è suscitare un’emozione e indurre una riflessione, anche sulla sostenibilità, sulla natura e sul dare e ricevere.

«Dona senza aspettare nulla in cambio – ha spiegato Lorenzo Quinn – e la tua ricompensa sarà oltre le tue aspettative. Il genere umano è arrivato a un momento cruciale. Viviamo in un equilibrio precario con la natura che ha bisogno della nostra protezione e del nostro sostegno. In cambio la natura ci premierà…». La mano di un uomo si unisce a quella di una donna e insieme tengono una pianta di ulivo. Tradizionalmente, l’ulivo è un albero speciale, dal significato sacro.

Dopo il successo della scorsa estate, quando l’opera è stata installata al Giardino di Boboli a Firenze su indicazione di Eike Schmidt (il direttore delle Gallerie degli Uffizi), l’installazione è stata collocata nella prestigiosa cornice della Cattedrale del capoluogo siciliano, la città più aperta al dialogo del Mediterraneo. Le mani simboleggiano la creatività, con una tecnica scultorea che utilizza materiali nuovi uniti a quelli sperimentali. Le mani di Lorenzo Quinn a Palermo fanno parte di un più ampio progetto sviluppato in collaborazione con le Nazioni Unite, che si concretizzerà con una esposizione al Palazzo di Vetro di New York.

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