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Palazzo Abatellis restaura il trittico in streaming.

  • Sabato 6 febbraio, a partire dalle 17, basterà collegarsi alla pagina Facebook del museo di Palermo, per assistere al restauro in diretta.
  • L’opera proviene dalla Chiesa di San Pietro La Bagnara.
  • Si tratta di un trittico medievale a fondo oro.

L’arte va in scena. Il museo di Palazzo Abatellis trasmetterà in diretta streaming il restauro di un trittico tardo medioevale a fondo oro, custodito nei suoi depositi. Per assistere, basta collegarsi sabato 6 febbraio, a partire dalle 17, alla pagina Facebook del museo, cliccando qui. Si potrà dunque seguire l’intervento sull’opera proveniente dalla Chiesa di San Pietro La Bagnara, uno dei monumenti più ricchi di storia della capoluogo, distrutto nel 1834. Il progetto di intervento volto al risanamento dell’opera e al recupero della sua leggibilità nel rispetto della istanza storica è curato dal professor Franco Fazzio, esperto nella pittura medioevale su tavola. La direzione dei lavori è affidata alle storiche dell’arte Evelina De Castro, che è la direttrice della Galleria regionale di Palazzo Abatellis e a Valeria Sola.

La storia del Trittico

L’importante trittico, databile agli inizi del Quattrocento, sarà restaurato grazie al mecenatismo di Annibale e Marida Berlingieri, collezionisti d’arte a Palermo, che hanno scelto di avvalersi dell’Art Bonus, il credito d’imposta introdotto dalla legge 106 del 2014, per favorire le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo. “Plaudo all’iniziativa dei coniugi Berlingieri che, attraverso il loro intervento, hanno dimostrato di usare le proprie risorse nell’interesse della cultura e della collettività. Grazie all’Art bonus – sottolinea l’assessore Samonà – tutti noi possiamo diventare mecenati e contribuire a salvare un pezzo della nostra storia e della cultura sostenendo concretamente la conservazione del patrimonio culturale. Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, riesce a godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta e fa un regalo alla collettività. Spero che questa buona pratica possa sempre più prendere campo e diventare sempre più frequentemente una delle modalità attraverso cui recuperare alla pubblica fruizione un sempre maggior numero di opere d’arte”.

L’opera da restaurare raffigura nello scomparto centrale una Incoronazione della Vergine, tema iconografico che ebbe grandissima diffusione a partire dal Duecento, e negli scomparti laterali i santi Pietro e Paolo; completano la complessa figurazione numerosi santi sui pilastrini, una Pietà sulla predella e nelle cuspidi una Annunciazione ed una Trinità. Il dipinto era stato sottoposto una prima volta a parziale restauro in occasione della preparazione della mostra su Antonello da Messina del 1953, per la quale non fu poi selezionato. L’opera, che una volta restaurata sarà esposta nella Sala VIII, che ospita i polittici medioevali, costituisce un ulteriore tassello nel panorama dell’ambiente artistico a Palermo e nella Sicilia occidentale degli inizi del XV secolo, periodo caratterizzato da importazioni di pittura prevalentemente toscana e atelier di artisti stabilmente presenti e attivi come interpreti di una cultura figurativa ricca di influenze nelle varie declinazioni.

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